Francoforte sul Meno, 11 ottobre 2007 - Il Consiglio direttivo della
Banca centrale europea nutre "crescenti timori riguardo a un
allentamento degli sforzi di risanamento strutturale delle finanze
pubbliche e al ritardo nell'attuazione di misure di riequilibrio
incisive". E' quanto sottolinea la Banca centrale nel Bollettino di
ottobre in cui esorta "tutti i paesi interessati dell'area dell'euro
a tenere fede all'impegno preso nell'ambito del patto di stabilità e
crescita di apportare miglioramenti strutturali ai saldi di
bilancio".
La Bce ritiene che le prospettive di crescita economica "siano
soggette a rischi verso il basso". Lo si legge nel Bollettino, in
cui si spiega che i rischi sono "legati principalmente a un impatto
potenzialmente più ampio della rivalutazione del rischio in atto nei
mercati finanziari sul clima di fiducia e sulle condizioni di
finanziamento, ai timori di spinte protezionistiche e di possibili
andamenti disordinati connessi agli squilibri mondiali, nonché a
ulteriori rincari del petrolio e delle materie prime".
Il tasso di inflazione nell'area dell'euro resterà "su livelli
nettamente superiori al 2 per cento nei restanti mesi del 2007 e
agli inizi del 2008, per poi tornare a scendere". La Bce teme il
profilarsi dell'inflazione sullo scenario europeo. "Le prospettive
di medio periodo per la stabilità dei prezzi sono soggette a rischi
verso l'alto", segnala la banca centrale , "in questo contesto,
considerando anche la vigorosa espansione della moneta e del credito
nell'area dell'euro, la politica monetaria della Bce è pronta a
contrastare i rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi, in linea
con il suo obiettivo primario".
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