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La Bce riduce i tassi, ma le borse europee crollano


 

Bruxelles, 6 novembre 2008 - Il denaro da oggi costa di meno, ma gli effetti sull’economia reale non saranno immediati. A seguito del taglio dei tassi di interesse della Banca centrale europea di 50 punti base, le borse europee sono crollate. Sarà più facile riprendere fiato per le banche, che avranno accesso al denaro a un costo più basso, cioè a un tasso di interesse pari al 3,25 per cento. Il provvedimento consentirà agli istituti finanziari di ridurre i passivi, ma solo nel lungo termine i benefici del calo dei tassi arriveranno ai consumatori.

Per il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, le prospettive sulla stabilità dei prezzi sono migliorate. E’ quanto ha dichiarato a Francoforte al termine della riunione Consiglio di amministrazione della Bce, aggiungendo che si attende un calo dell’inflazione per i prossimi mesi. “La crisi dei mercati finanziari - ha proseguito - sta diminuendo, ma per la zona euro c‘è bisogno di tempo”. Oggi anche la Banca centrale d’Inghilterra ha tagliato il costo del denaro di 1,5 punti percentuali, portando i tassi di interesse al 3 per cento, soglia che ha superato di molto le attese degli analisti. Analogo provvedimento è stato attuato nei giorni scorsi dalle banche centrali di Usa, Giappone e Australia.

Il prezzo del denaro nella zona euro, resta ancora il più alto, dopo quello cinese, ma la Banca centrale europea ha già ipotizzato ulteriori riduzioni. Il rischio inflazione, infatti, è frenato dalla contrazione dei consumi e dall’aumento dei costi delle materie prime. I consumatori hanno ridotto gli acquisti a seguito dell’impennata dei prezzi e si dovrà attendere del tempo prima che le banche siano in grado di prestare nuovamente denaro.

 

 

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