Ban Ki-Moon:
L'Iraq è un problema di tutto il mondo
Bush: Sostenere la democrazia in Afghanistan, Iraq e Libano
Sarkozy: Teheran con l'atomica è un rischio inaccettabile
Ahmadinejad:
l'Iran
ha diritto all'energia nucleare
New York, 25
settembre 2007 – Nel discorso inaugurale della 62esima sessione
dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il segretario dell’Onu
Ban Ki-Moon ha detto che l'Iraq è diventato un problema del mondo.
Ban, che ha incontrato al Palazzo di vetro il presidente americano
George W. Bush, ha ribadito la determinazione dell'Onu a svolgere un
ruolo più importante sul fronte della riconciliazione e
dell'assistenza umanitaria, ma ha messo in guardia che deve essere
considerata prioritaria la sicurezza dello staff delle Nazioni
Unite. Nel suo discorso, Ban Ki-Moon ha richiamato l’attenzione
sulla situazione in Myanmar, l’ex Birmania, dove da oltre una
settimana sono in corso proteste contro il regime militare ed ha
rinnovato l'appello alle autorità "alla massima moderazione"
sottolineando che è necessario che si vada subito al dialogo tra le
parti. Infine ha formulato l’auspicio di una riforma
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che dovrà modernizzarsi.
Tra i primi ad intervenire il presidente degli Stati Uniti George W.
Bush, il quale ha chiesto a tutti i Paesi di sostenere la lotta per
la democrazia di Afghanistan, Iraq e Libano. ”Impegnarsi per la
libertà – ha detto - significa prima di tutto «lavorare insieme per
fermare terroristi ed estremisti che uccidono innocenti con lo scopo
di imporre la loro visione d'odio e di minacciare i popoli
civilizzati con la loro ideologia”. Inoltre il presidente americano
ha annunciato nuove sanzioni economiche contro il governo dell'ex
Birmania per aiutare la popolazione a ritrovare la libertà. Bush ha
avvertito che gli Usa "sono sdegnati" per la situazione nel Paese
asiatico e ha invitato le altre nazioni del mondo ad unirsi alla
pressione sulla giunta militare. Bush ha poi evocato la lista dei
“cattivi” tra i quali spiccano Bielorussia, Corea del Nord, Siria,
Iran, Sudan, Zimbabwe e Cuba, i cui rappresentanti, per protesta,
hanno abbandonato l'aula durante l'intervento del presidente
americano. Il regime di Castro, ha detto Bush, è quasi alla fine e
dovrà essere seguito da elezioni libere. "A Cuba il lungo regime di
un dittatore crudele è quasi alla fine - ha aggiunto - il popolo
cubano è pronto per la libertà e le Nazioni Unite devono premere
perché ci siano libertà di parola, di assemblea e di elezioni
competitive".
Il presidente francese Nicolas Sarkozy nel suo intervento
all’Assemblea dell’Onu ha detto che “permettere all'Iran di dotarsi
di armi nucleari è un rischio inaccettabile per la stabilità della
regione e del mondo, e che potrebbe portare alla guerra. Non ci sarà
pace nel mondo se la comunità internazionale vacilla davanti alla
proliferazione nucleare. Se permettiamo all'Iran di dotarsi di armi
nucleari, andremo incontro a un rischio inaccettabile per la
stabilità della regione e del mondo". Al riguardo il presidente
francese ha ammonito che la debolezza e la rinuncia non portano alla
pace, ma alla guerra. Sarkozy ha inoltre detto che ci sono troppe
ingiustizie, perché il mondo possa vivere in pace; e non ci sarà
pace senza rispetto della diversità. Il presidente francese ha
aggiunto che la Francia vuole un Libano indipendente e che la pace
tra israeliani e palestinesi ora è possibile.
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad nel suo discorso
all'Assemblea dell'Onu ha affermato che per l’Iran il dossier
nucleare è chiuso, mentre è diventata una questione ordinaria per l'Aiea,
l'agenzia di controllo delle Nazioni Unite L'Iran sarà naturalmente
sempre pronto ad aver colloqui costruttivi con tutte le parti, ha
precisato Ahmadinejad che ha imputato ad alcune arroganti potenze di
aver "abusato" del Consiglio di Sicurezza per accusare l'Iran e per
fare minacce militari e imporre sanzioni illegali contro il suo
paese. Ahmadinejad ha anche detto che Teheran ha ormai raggiunto la
scala industriale del ciclo combustibile nucleare, che “tutte le
attività iraniane sono state trasparenti e pacifiche ed ha accusato
le potenze occidentali di privare l'Iran del suo diritto all'energia
nucleare. Il presidente iraniano ha concluso il suo intervento
affermando che "i diritti dell’uomo sono stati ampiamente violati da
certe potenze specialmente da quelle che ritengono di avere
l'esclusiva sulla loro difesa. Creare prigioni segrete, rapire
persone, processare e punire persone calpestando il diritto,
intercettare le telefonate sono diventate pratiche comuni e
prevalenti".
|