Ankara, 30 ottobre 2007 – Il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha
esortato gli Stati Uniti a prendere “misure urgenti” contro i
ribelli curdi presenti nel Nord dell'Iraq e ha dichiarato che le
relazioni bilaterali dipendono dall'impegno di Washington su questa
questione. Da parte loro i leader dei partiti della regione autonoma
curda dell'Iraq, l'Unione Patriottica del Kurdistan (Udk) e il
Partito democratico Curdo (Pdk), nel corso di una riunione hanno
preso le distanze dalla crisi tra Pkk e Turchia. “Il Pkk - si legge
in una dichiarazione dei due partiti - opera illegalmente nelle aree
di confine e causa molti problemi alla regione autonoma”. I due
partiti annunciano quindi la disponibilità a cooperare con il
governo iracheno e con gli Stati Uniti per garantire la sicurezza
del confine e prevenire l'uso della regione autonoma curda come base
di partenza per azioni dirette contro i paesi vicini.
L'esercito turco, intanto, ha bombardato oggi alcune posizioni dei
ribelli curdi nel sudest della Turchia, vicino alla frontiera con
l'Iraq. Due elicotteri Cobra hanno sganciato bombe sul monte Kudi,
nella provincia di Sirnak, alla frontiera con l'Iraq. Almeno un
elicottero da trasporto “Sikorsky” è stato visto in procinto di far
sbarcare soldati nell’area colpita, mentre tre altri elicotteri da
trasporto la sorvolavano. Un convoglio di 18 autocarri militari,
inoltre, è stato avvistato mentre si dirigeva verso la frontiera
irachena. L’agenzia Anatolia riferisce che nella giornata di ieri un
centinaio di militanti del Pkk sono stati circondati dall'esercito,
nel sudest della Turchia, mentre quattro militari turchi sono morti
in prossimità della frontiera irachena in un conflitto a fuoco con i
guerriglieri curdi.
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