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La Francia promuove il prestito nazionale

 

Parigi, 28 agosto 2009 - Il grande prestito nazionale si farà e sarà un affare ecumenico: sotto la guida di due ex primi ministri, uno di destra l’altro di sinistra, Alain Juppè e Michel Rochard, una commissione di scienziati, economisti e professori ha inaugurato i lavori per decidere il come il quando e soprattutto il quanto di questo colossale indebitamento voluto dal presidente francese. Per Nicolas Sarkozy “questo prestito servirà a finanziare le priorità strategiche per l’avvenire e non per soddisfare richieste sia pure legittime ma che devono trovare risposta nel quadro del normale budget annuale”.

 

Sarkozy pensa alla ricerca scientifica d’avanguardia, alle nanotecnologie, le energie alternative, le comunicazioni del futuro, tutti settori in cui la Francia deve competere con il resto del mondo. Ma chiedere denaro ai cittadini, sia direttamente sia con obbligazioni del tesoro, è un salasso per l’erario. Tanto più che l’economia perde colpi e la disoccupazione è ancora in aumento. In luglio si sono aggiunti 10,700 nuovi disoccupati, un aumento dello 0.4 per cento in un mese, cifra che porta il numero dei disoccupati a oltre 2 milioni e mezzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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