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Scajola: Italia porta d’Europa verso l’Asia


 

Roma, 24 ottobre 2009 - Energia, piccole imprese, infrastrutture: ecco il 'triangolo magico' dei rapporti economici dell'Italia con i Paesi dell'area mediterranea, soprattutto con la sponda sud del 'Mare nostrum', che sta ridiventando centrale nell'economia globale con la crescita degli scambi eurasiatici. Le merci che dalla Cina, dall'India, dalle altre economie orientali arrivano in Europa attraverso il Canale di Suez incontrano subito l'Italia, che sta diventando una vera ''porta dell'Europa'' verso l'Asia. E' quanto afferma il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola in un articolo per il mensile internazionale 'e'ITALIA' sulla strategia euro-mediterranea del paese. 

Per Scajola occorre ''utilizzare i nuovi equilibri geopolitici e geoeconomici per consolidare questo ruolo del nostro Paese creando un vero e proprio 'partenariato strategico' con i principali Paesi della sponda sud del Mediterraneo''. In questa prospettiva, aggiunge, ''la nuova politica energetica del Governo Berlusconi sta già portando l'Italia a diventare una piattaforma di scambio e di transito dell'energia, un vero e proprio ''ponte energetico'' tra Mediterraneo ed Europa, grazie ai nuovi gasdotti GALSI tra Algeria e Sardegna e ITGI con Grecia, Turchia e la regione del Caspio; grazie agli elettrodotti che collegheranno la Tunisia con la Sicilia e il Montenegro e l'Albania con la dorsale elettrica dell'Adriatico; grazie ai progetti di collaborazione sulle energie rinnovabili, soprattutto solare ed eolico, già avviati con Libia, Egitto, Tunisia e Balcani''.

Un'altra area di intensa collaborazione riguarda le piccole e medie imprese e i distretti produttivi, di cui l'Italia e' considerata a buon diritto la patria. La creazione di distretti e reti di dimensione euro-mediterranea, scrive Scajola, ''può rappresentare uno strumento aggiuntivo per promuovere opportunità di scambio, di dialogo e di sviluppo per i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Abbiamo già compiuto importanti passi in questa direzione, grazie all'accordo con l'Egitto per la creazione di un ''Distretto mediterraneo della pesca'' e al programma di collaborazione con la Libia, dove saranno costituite quattro aree economiche speciali e dove esporteremo il modello dei distretti produttivi italiani, sull'esempio di quanto già realizzato nell'area del Magreb''.

''C'e' infine -osserva il ministro- il grande tema delle infrastrutture, nelle quali le nostre imprese di costruzione stanno recuperando le importanti posizioni del passato anche nell'area euro-mediterranea. Dal metrò di Algeri ai nuovi centri universitari libici, dalle dighe e acquedotti in Marocco alle autostrade in Algeria e Anatolia, le nostre imprese sono impegnate in numerosi dei principali progetti infrastrutturali dei Paesi del Sud del Mediterraneo. E l'Italia finanzierà e realizzerà la nuova autostrada costiera libica che fa parte dello storico accordo tra il presidente Berlusconi e il colonnello Gheddafi che ha finalmente chiuso il contenzioso postcoloniale''.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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