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G20, summit a Pittsburgh ad un anno dalla crisi 

 

Pittsburgh, 24 settembre 2009 - I leader delle principali potenze economiche mondiali si riuniscono per il summit del G20 con la promessa di intraprendere azioni forti di controllo dei mercati finanziari per prevenire una nuova crisi economica. Nella citta' di Pittsburgh le misure di sicurezza sono stringenti, con migliaia di poliziotti e agenti dei servizi segreti schierati lungo un anello di barriere di cemento ed acciaio.

L'invito ad una ''stretta alla regolamentazione di tutti i centri finanziari'', fatto ieri da Barack Obama nel suo discorso davanti all'assemblea dell'Onu, è stato raccolto oggi dal cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo la quale il summit di questi giorni'' rappresenterà una pietra miliare decisiva nel determinare se la questione della regolamentazione dei mercati finanziari resta un punto centrale. Per noi questo sarà il vero argomento della riunione. Siamo sulla giusta strada ma l'impeto può affievolirsi in qualunque momento e bisogna spingere ancora più forte su questo tasto''.

Il vertice di due giorni, che riunisce i 19 paesi più sviluppati e le economie emergenti, più l'Unione europea, arriva giusto un anno dopo dal default delle banche Usa, che ha innescato un rallentamento in tutta l'economia mondiale, de sei mesi dopo il meeting del G20 di Londra convocato per affrontare la crisi.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy proporrà l'imposizione di sanzioni nei confronti dei cosiddetti paradisi fiscali. ''Rifugi dal fisco, segreto bancario, è tutto finito'', ha detto Sarkozy ieri parlando dalla tv francese. Parigi e Berlino la scorsa settimana avevano avanzato la proposta comune di imporre un tetto ai bonus dei banchieri. Un'opzione avversata da Gran Bretagna e Stati Uniti, anche se fonti ufficiali riferiscono che un compromesso, per quanto annacquato, potrebbe essere raggiunto.

Le economie emergenti guidate dall'India, dal canto loro, chiedono miliardi di dollari in aiuti per convertire le proprie tecnologie e renderle più rispettose dell'ambiente in cambio della firma di un accordo al previsto summit di dicembre di Copenhagen.Il primo ministro britannico, Gordon Brown, ha stimato in 100 miliardi di dollari da qui al 2020 l'ammontare dei fondi necessari ed ha annunciato in un'intervista al New York Times che farà pressioni sul G20 in questo senso.

Oltre alle regole per i mercati finanziari, il summit discuterà anche di come iniziare a ridurre il pacchetto di aiuti stabilito dai singoli paesi per combattere la recessione. Giappone ed Europa hanno cominciato ad evidenziare il problema, avanzando l'ipotesi di un taglio, sostenuti dalla Cina che teme che il deficit Usa possa destabilizzare il dollaro, ma molti pensano che si tratterebbe di una mossa prematura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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