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Baghdad, 24 agosto 2009 – Nella zona meridionale dell’Iraq, alcuni ordigni fatti esplodere su due minibus, hanno ucciso 20 persone e ne hanno ferite altre 10. Gli autobus erano diretti a Kut, area a prevalenza sciita 150 km a sudest di Baghdad.

L'Iraq ha subito una serie di pesanti attentati negli ultimi due mesi, in particolare all'interno o nei dintorni della capitale Baghdad, nella travagliata città di Mosul a nord e nella provincia occidentale di Anbar. Gli attacchi in queste regioni sono stati in parte attribuiti alle ostilità tra la maggioranza sciita, la minoranza sunnita e i gruppi di etnia curda. Nel sud del Paese, prevalentemente sciita, la situazione è più tranquilla.

Gli attacchi sono avvenuti nello stesso giorno in cui i tradizionali alleati politici del primo ministro sciita Nuri al-Maliki hanno annunciato di aver costituito un'alleanza per concorrere nelle elezioni di gennaio senza il partito Dawa di Maliki. Gli episodi di violenza fanno temere che l'Iraq possa tornare ai violenti scontri interconfessionali seguiti all'invasione del 2003 che destituì Saddam Hussein. Il governo - sotto accusa dopo la morte di quasi cento persone mercoledì nel più pesante attentato di quest'anno - ha promesso di raddoppiare le misure di sicurezza.

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