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Afghanistan, ferito militare italiano a Shindand

 

Kabul, 23 settembre 2009 - Stamani durante l’attacco ad una pattuglia di paracadutisti italiani a Shindad, nella provincia di Herat nell’ovest dell’Afghanistan, un parà è rimasto ferito, in modo non grave al gomito destro. Il militare è stato immediatamente soccorso ed è ora ricoverato presso l'ospedale militare e a breve sarà rimpatriato.

L'aggressione è avvenuta mentre militari italiani e le forze di sicurezza afgane erano impegnate in un'operazione congiunta di controllo del territorio nell'area dove i militari italiani apriranno presto una nuova base per il controllo della ring road. A meno di una settimana dalla strage di Kabul e quando manca poco all'avvicendamento tra la Folgore e la Brigata Sassari, sale la tensione anche nell'ovest dell'Afghanistan.

L'area di Shindad è a ridosso di quella ad altissimo rischio di Farah per cui la situazione è preoccupante. I pericoli sono sempre in agguato. L’area è resa insicura dai talebani, dai trafficanti di droga e dai criminali comuni. Secondo una di queste ultime segnalazioni dell’intelligence, i pericoli sarebbero concentrati nell'area a cavallo tra i distretti di Shindad e di Khaki Safed, dove sarebbero attivi due pericolosi soggetti coinvolti in traffici illeciti di armi. Si tratta di un comandante talebano, Abdul Rahim Khan, che a sua volta è in contatto con elementi vicini a presunti ambienti deviati dei servizi segreti iraniani.

Il ministro della difesa Ignazio La Russa, appresa la notizia del ferimento del soldato italiano nello scontro a fuoco di Shindand ha rivolto parole di conforto ed espresso l’augurio di pronta guarigione al paracadutista coinvolto.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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