Lanciato da “Münich Re” il progetto “Desertec” del Club di Roma |
Il Sahara potrebbe dare energia solare all’Europa |
Monaco di Baviera, 23 agosto 2009 - La compagnia di assicurazione “Münich Re” ha lanciato il progetto industriale “Desertec” promosso dal Club di Roma e finanziato dal governo tedesco e da alcune aziende per sfruttare l’energia solare nel deserto del Sahara. Il progetto prevede la costruzione di alcuni impianti solari termodinamici nel deserto nordafricano che possano raggiungere una potenza totale di 100 Gwatt. L'obiettivo di questo maxi progetto, sostenuto da 400 miliardi di euro, è molto ambizioso: soddisfare, entro la metà del secolo, il 15% della domanda elettrica europea. Molti governi europei puntano a ridurre le emissioni di gas serra dell'80 per cento entro il 2050. Secondo i suoi sostenitori, il progetto ”Desertec” sarebbe un gesto positivo da parte dell’Europa per i paesi del Medio Oriente e dell'Africa del Nord, maggiormente esposti alla siccità e alla desertificazione provocate dal riscaldamento globale. La tecnologia da usare (il cosiddetto solare termodinamico o a concentrazione) è una particolare evoluzione del solare termico che, attraverso l'impiego di specchi è capace di produrre calore a medie e alte temperature (fino a 600 gradi) cosa che permette la creazione di energia su scala industriale. Il calore prodotto negli impianti a concentrazione attraverso uno scambiatore produce energia elettrica e questa viene poi veicolata, con mezzi classici, verso le centrali di accumulo e distribuzione. Il sistema, pur generando energia elettrica in maniera indiretta (mentre il fotovoltaico è diretto) è in grado, con queste caratteristiche, di avere rese del tutto simili a quelle delle celle fotovoltaiche in silicio. Il progetto ha suscitato l'interesse di molti scienziati, a partire da Carlo Rubbia fosse soltanto per una constatazione: in sole sei ore nel deserto africano arriva una quantità di energia solare pari a quella consumata nel mondo in un anno. Tuttavia non mancano le polemiche e i pareri contrari all’iniziativa. Secondo alcuni di questi pareri l'installazione di centrali termodinamiche nel Sahara finirebbe col diventare una nuova forma di colonialismo nei confronti dei paesi nordafricani coinvolti, vista anche la scarsa partecipazione delle istituzioni locali. Altra critica riguarda la sicurezza: considerata la necessaria e complessa rete di trasporto dell’energia, quest’ultima potrebbe divenire un facile obiettivo per il terrorismo. Inoltre la produzione estera di energia, per quanto rinnovabile, non libererebbe di nuovo l'Europa dalla dipendenza energetica dall'estero, cosa che impianti di energia rinnovabile costruiti a casa propria potrebbero fare. Il Club di Roma, Ong non-profit, fu fondato nel 1968 a Roma presso l’Accademia dei Lincei da Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King assieme a Premi Nobel, leader politici e intellettuali. E’ una sorta di cenacolo di pensatori dediti ad analizzare i cambiamenti della società contemporanea. Attualmente presidente del Club di Roma è il principe giordano El Hassan bin Talal. La sede principale è ad Amburgo.
Per saperne di più:
http://www.desertec.org
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