Colloqui Netanyahu-Mitchell sugli insediamenti ebraici |
Tel Aviv, 24 agosto 2009 - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non si aspetta svolte epocali dall'incontro con l'inviato Usa per la pace, in programma per questa settimana, ma spera che i colloqui con i palestinesi riprendano entro due mesi. Lo ha detto oggi il suo portavoce. Netanyahu ha finora resistito alle pressioni dei paesi occidentali, che chiedono di congelare gli insediamenti ebraici nei territori occupati dove i palestinesi vorrebbero che sorgesse il loro Stato. Sulla questione, Israele e Washington - suo principale alleato - non sono d'accordo, circostanza molto rara. Parlando prima di una visita a Londra, durante la quale Netanyahu incontrerà l'inviato Usa George Mitchell, il portavoce Nir Hefetz ha detto ai giornalisti che il primo ministro si aspetta dei progressi, ma niente di epocale”. Netanyahu, ha spiegato Hefetz, metterà in chiaro che Israele intende “occuparsi dei normali bisogni” dei suoi coloni e avviare “un processo politico che verrà aperto tra circa due mesi”. Durante la quattro-giorni di colloqui, Netanyahu incontrerà il premier britannico Gordon Brown e il cancelliere tedesco Angela Merkel, entrambi critici nei confronti della politica israeliana sugli insediamenti. Mitchell spingerà per un accordo con Israele sul congelamento degli insediamenti, chiesto dal presidente americano Obama per ottemperare alla "road map" per la pace decisa nel 2003, in base alla quale i palestinesi devono controllare i militanti.
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