Nomine Ue, Frattini a Schulz: "Il PSE ha affossato D'Alema |
Roma, 23 novembre 2009 - Ancora polemiche per la mancata nomina di Massimo D'Alema a Mister Pesc. Il governo italiano definisce infatti "bugie" le parole del capogruppo del PSE all'Europarlamento, Martin Schulz, che in un'intervista a 'Repubblica' accusa direttamente il premier italiano. Secondo Schulz, infatti, Silvio Berlusconi avrebbe contattato i colleghi conservatori europei per far cadere la candidatura di D'Alema ad Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea. "Spendo solo due parole per replicare a Schulz, che è il vero autore del fallimento clamoroso di D'Alema - afferma il ministro degli esteri Franco Frattini, a margine del Rome Atlantic Forum alla Farnesina - sono bugie e tutta l'Europa lo sa, lo sanno tutti". Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del Governo Paolo Bonaiuti, “è davvero fuori dal mondo che l'onorevole Schulz tenti di addossare al Governo italiano la responsabilità della mancata nomina del presidente D'Alema, quando invece tutti, compreso Schulz, sanno bene che la scelta è stata determinata dal Partito socialista europeo. Ma, ormai, alle bugie di Schulz credono soltanto lui e la “Repubblica”. Anche il ministro delle politiche europee Andrea Ronchi assicura che "le istituzioni italiane hanno sostenuto con forza e lealtà la candidatura di Massimo D'Alema a ministro degli esteri dell'Europa. Lo hanno fatto attraverso dichiarazioni pubbliche e sollecitazioni informali. Tutti sanno che il vero responsabile della mancata nomina del candidato italiano è soltanto il Gruppo Socialista di Martin Schultz. Le dichiarazioni di quest'ultimo appaiono, dunque, come un goffo tentativo di nascondere una verità a tutti ampiamente nota". A confermare la linea espressa dal governo italiano interviene anche Emma Bonino: "A monte della mancata nomina di D'Alema ci sono due decisioni adottate dai governi, e cioè che le cariche di Presidente dell'Ue e di Mr. Pesc sarebbero andate a personalità non dirompenti, e poi che il PPE si sarebbe scelto il presidente, mentre al PSE andava Mr. Pesc, secondo uno schema spartitorio che funziona da sempre nel Parlamento europeo". "All'interno della famiglia socialista però - spiega la Bonino a Radio Radicale - per varie ragioni la decisione è stata presa da Gordon Brown e da Zapatero. E' inutile quindi che Schulz dica che non è così, la candidatura di D'Alema è stata affossata dal PSE. Con la nomina dell'ex commissario Ashton si affida al Foreign office, cioè uno dei servizi diplomatici più forti e consolidati d'Europa, la costruzione del servizio diplomatico europeo, che vedrà dunque un ruolo determinante di un paese che non è nell'Euro, non è in Shengen e che è tra i maggiori affossatori della politica estera comune".
|