<<Sommario

 
 
Honduras, Micheletti chiede al Brasile il rilascio di Zelaya

 

Tegucigalpa, 22 settembre 2009 - Braccio di ferro tra il deposto presidente honduregno Manuel Zelaya e la giunta guidata dal capo dello Stato ad interim Roberto Micheletti. Zelaya ieri era tornato in Honduras e si era rifugiato nell’ambasciata del Brasile da dove aveva arringato una folla di suoi sostenitori. Si era anche intrattenuto al telefono con il presidente venezuelano Hugo Chavez che gli ha riconfermato il suo appoggio.

Ma la giunta che il 28 giugno scorso lo aveva cacciato con un colpo di stato ha da subito fatto capire che nessun dialogo con Zelaya è possibile. “Perché è tornato proprio adesso? – ha affermato Micheletti attorniato dai membri della giunta golpista – probabilmente intende ostacolare lo svolgersi delle elezioni del prossimo 29 novembre”

Nel paese il coprifuoco decretato ieri è stato prolungato di alcune ore per impedire raduni davanti alla legazione brasiliana. Tuttavia migliaia di sostenitori del deposto presidente si sono riuniti di fronte all'ambasciata e Zelaya ha arringato la folla affermando: "La mia posizione è patria, restituzione o morte!". La polizia è intervenuta per disperdere i dimostranti. Durante gli scontri diverse persone, fra cui alcuni agenti, sono rimasti feriti. Il presidente di fatto Roberto Micheletti ha intanto tenuto un discorso in televisione, chiedendo al Brasile di consegnare Zelaya perché sia processato. Poi ha proclamato il cessate il fuoco in tutto il Paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

top