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Kabul, osservatori Ue denunciano irregolarità nel voto

 

Kabul, 22 agosto 2009 - Dalle insinuazioni, alle accuse, alle denunce formali. Che il voto in Afghanistan abbia fatto registrare delle irregolarità, pur in un clima di imparzialità complessiva, è un dato acquisito. Non solo sulla base di quanto constatato dagli osservatori europei. Ma anche sulla base delle denunce fatte da Abdullah Abdullah, candidato alla presidenza, principale sfidante del Capo di Stato uscente Hamid Karzai.

La posizione del Presidente Karzai sembra meno solida mano a mano che la Commissione procede nel vaglio delle schede, con la possibilità di un ballottaggio all’orizzonte. Che, se necessario, si svolgerebbe in ottobre. Nel voto di giovedì, che si è svolto in un clima di massima allerta per la sicurezza, la maggior parte delle irregolarità avrebbe riguardato i certificati elettorali: molti di più rispetto agli elettori effettivi.

Philippe Morillon, capo della missione dei 120 osservatori europei, ha così commentato le elezioni in Afghanistan: “Libere e trasparenti, ovvio che sia un ideale. Libere, queste elezioni non lo sono state dappertutto a causa della paura. Trasparenti? Complessivamente sì”.

Da parte sua l'inviato Usa per il Pakistan e l'Afghanistan, Richard Holbrooke, ha definito "meraviglioso" il ruolo dei soldati italiani in Afghanistan. Al termine di una visita a Camp Arena, sede del comando di Herat, Holbrooke ha sottolienato quanto "gli Usa siano grati all'Italia per aver assunto la responsabilità del comando Ovest", guidato dal generale Castellano.
Apprezzamento per i soldati italiani anche da parte dell'ambasciatore Usa a Kabul, che si è detto “orgoglioso” dei nostri paracadutisti. Anche il governatore di Farah, Amin, ha ringraziato l'Italia per gli aiuti alla ricostruzione, ed ha auspicato un incremento di militari italiani.      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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