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La Gran Bretagna smentisce categoricamente. La Libia conferma

Ipotesi di accordi dietro la liberazione di Al Megrahi

 

Londra, 22 agosto 2009 - Nessun accordo tra Londra e Tripoli dietro la liberazione di Abdel Basset al Megrahi, l’ex agente libico condannato per l’attentato di Lockerbie del 1988. Dopo le polemiche seguite al suo rilascio, la Gran Bretagna ha smentito categoricamente le parole di Seif al Islam, il figlio di Gheddafi, secondo il quale sullo sfondo della vicenda si cela la questione dei contratti petroliferi e commerciali siglati dai due paesi.

“Tutto falso, ha dichiarato il ministro del commercio Peter Mendelson. Non c‘è stato alcun accordo. E’ assurdo pensare che il governo britannico e quello libico si siano messi attorno ad un tavolo per discutere se rilasciare o meno il prigioniero in questione. Per quello che ci riguarda noi ci siamo opposti alla liberazione di Al Megrahi. Quello che Londra vuole ora sottolineare è che tutte le decisioni sono state prese esclusivamente dalle autorità giudiziarie della Scozia. L’ipotesi di un’intesa tra le parti è un’assurdità e un’offesa”.

L’ex agente dei servizi segreti libici è l’unico ad essere stato condannato per la strage di Lockerbie quella del volo Pan-Am in cui morirono 270 persone. Al Megrahi, malato terminale di cancro avrebbe dovuto scontare l’ergastolo ma è tornato in patria accolto a Tripoli come un eroe dal colonnello Gheddafi. Ora Al-Megrahi assicura che dedicherà quel che gli resta da vivere per dimostrare la sua estraneità all’attentato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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