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Un trittico dell’Aquila esposto a Washington

 

Washington, 22 agosto 2009 - L'Italia dice grazie agli Stati Uniti per gli aiuti legati al terremoto che il 6 aprile ha devastato l'Abruzzo. E lo fa con quanto ha di più caro e prezioso: le opere d'arte. Una di queste opere, il Trittico di Beffi, è in mostra a Washington, presso la sala del Phanteon nella National Gallery of Art. Questa prestigiosa sede, concessa solo in rarissime occasioni per mostre temporanee di capolavori assoluti, quale ad esempio, nel 1962, “La Gioconda” di Leonardo da Vinci, ospiterà il dipinto fino al 7 settembre quale ambasciatore del recupero del patrimonio culturale abruzzese negli Stati Uniti. L'opera, custodita presso il Museo nazionale de L'Aquila prima del terremoto, raffigura la Madonna in trono col bambino, la natività, l'annuncio ai pastori, il transito e l'incoronazione.

Il trittico chiamato così dal nome del borgo di Beffi dove in origine si trovava, è stato dipinto agli inizi del 15mo secolo da un allievo del maestro senese Taddeo di Bartolo e rappresenta una delle pitture più significative del periodo tardo gotico in Abruzzo. La tavola è già stata esposta all'ambasciata d'Italia a Washington, dove ha inaugurato il suo tour statunitense in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica lo scorso 2 giugno in una cerimonia di grande successo alla presenza dell'ambasciatore Giovanni Castellaneta, del consigliere Mario Resca, che ha accompagnato l'opera del Maestro di Beffi nella sua prima tappa negli Usa, e del presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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