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Afghanistan, McChrystal: “Più forze o rischio fallimento”

 

Washington, 21 settembre 2009 - La guerra in Afghanistan sarà un "fallimento" se non verranno inviate nuove truppe per implementare una strategia rivista radicalmente.
Lo ha detto il comandante americano più alto in grado in Afghanistan in una valutazione confidenziale che lascia poche scelte al presidente Barack Obama.

Nella valutazione - inviata a Washington il mese scorso e resa pubblica oggi - il generale Stanley McChrystal spiega che il fallimento nel contrastare "l'impeto ribelle" nel breve termine rischia di avere come risultato che "non sia più possibile sconfiggere la ribellione". La valutazione è contenuta in una copia del documento di 66 pagine ottenuto dal Washington Post e pubblicata sul sito web del giornale su richiesta del governo per ragioni di sicurezza.

"Nuove risorse non garantiranno la vittoria della guerra, ma troppe poche risorse potrebbero portare alla sconfitta", ha scritto McChrystal. "La mancanza di risorse adeguate potrebbe anche portare al protrarsi del conflitto, a una crescita del numero delle vittime, a maggiori costi e infine a una perdita significativa di consenso politico. Tutti questi rischi a loro volta potrebbero portare al fallimento della missione". McChrystal - che guida oltre centomila militari occidentali, per i due terzi americani - ha preparato una richiesta separata in cui sottolinea il numero di militari aggiuntivi di cui ha bisogno, ma non l'ha ancora sottoposta al Pentagono.

Secondo i sondaggi d'opinione, gli americani e gli alleati europei della Nato stanno maturando un'opposizione a questa guerra, che dura da quasi otto anni. La richiesta di nuove truppe incontra resistenze all'interno del Partito democratico di Obama, che controlla il Congresso, ma rifiutarsi di dare a McChrystal ciò che chiede renderebbe il presidente americano vulnerabile alle critiche dei Repubblicani, che sostengono debba agire velocemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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