Papa: “Ristabilire amicizia tra Chiesa e Arte” |
Città del Vaticano, 21 novembre 2009 - Quarantacinque anni fa nella Cappella Sisitina, "Paolo VI assunse l'impegno di ristabilire l'amicizia tra la Chiesa e gli artisti, e chiese loro di farlo proprio e di condividerlo, analizzando con serietà e obiettività i motivi che avevano turbato tale rapporto e assumendosi ciascuno con coraggio e passione la responsabilità di un rinnovato, approfondito itinerario di conoscenza e di dialogo, in vista di un'autentica rinascita dell'arte, nel contesto di un nuovo umanesimo". Lo ha ricordato Benedetto XVI che nell'incontro di oggi con gli artisti nella cappella Sistina ha fatto suo quell'appello di Papa Montini. "Tanta - ha spiegato - era la stima di Paolo VI per gli artisti, da spingerlo a formulare espressioni davvero ardite sostenendo che se alla Chiesa mancasse l'ausilio degli artisti il suo ministero diventerebbe balbettante ed incerto e avrebbe bisogno di fare uno sforzo, diremmo, di diventare esso stesso artistico, anzi di diventare profetico. Protagonisti di questo incontro siete voi, cari e illustri artisti, appartenenti a Paesi, culture e religioni diverse", ha affermato il Papa, sottolineando che i presenti sono "forse anche lontani da esperienze religiose, ma desiderosi di mantenere viva una comunicazione con la Chiesa Cattolica e di non restringere gli orizzonti dell'esistenza alla mera materialità, ad una visione riduttiva e banalizzante". "Voi - ha rilevato il Papa - rappresentate il variegato mondo delle arti e, proprio per questo, attraverso di voi vorrei far giungere a tutti gli artisti il mio invito all'amicizia, al dialogo, alla collaborazione". Con i suoi affreschi nella Sistina, Michelangelo "lancia un forte grido profetico contro il male; contro ogni forma di ingiustizia", ha sottolineato Benedetto XVI, a 45 anni dallo "storico incontro con Paolo VI che - ha ricordato - avvenne qui, in questo santuario di fede e di creatività umana". "Non e' casuale - ha spiegato - il nostro ritrovarci proprio in questo luogo, prezioso per la sua architettura e per le sue simboliche dimensioni, ma ancora di più per gli affreschi che lo rendono inconfondibile, ad iniziare dai capolavori di Perugino e Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, Luca Signorelli ed altri, per giungere alle Storie della Genesi e al Giudizio universale, opere eccelse di Michelangelo Buonarroti, che qui ha lasciato una delle creazioni più straordinarie di tutta la storia dell'arte". "Qui - ha ricordato il Pontefice - è anche risuonato spesso il linguaggio universale della musica, grazie al genio di grandi musicisti, che hanno posto la loro arte al servizio della liturgia, aiutando l'anima ad elevarsi a Dio. Al tempo stesso, la Cappella Sistina è uno scrigno singolare di memorie, giacchè costituisce lo scenario, solenne ed austero, di eventi che segnano la storia della Chiesa e dell'umanità. Qui, come sapete, il Collegio dei Cardinali elegge il Papa; qui ho vissuto anch'io, con trepidazione e assoluta fiducia nel Signore, il momento indimenticabile della mia elezione a Successore dell'apostolo Pietro". "Cari amici - ha esortato Ratzinger rivolto agli artisti - lasciamo che questi affreschi ci parlino oggi, attirandoci verso la meta ultima della storia umana. Il Giudizio universale, che campeggia alle mie spalle, ricorda che la storia dell'umanità è movimento ed ascensione, è inesausta tensione verso la pienezza, verso la felicità ultima, verso un orizzonte che sempre eccede il presente mentre lo attraversa. Nella sua drammaticità, però, questo affresco pone davanti ai nostri occhi anche il pericolo della caduta definitiva dell'uomo, minaccia che incombe sull'umanità quando si lascia sedurre dalle forze del male". La Cappella Sistina si è aperta oggi ad oltre 250 artisti, tra pittori, scrittori, musicisti, cantanti tra i quali Baglioni, Bocelli e i Pooh; registi tra cui Zeffirelli e Nanni Moretti che lavora a un film su un Papa. Tra gli attori Castellitto che ha letto alcuni brani della lettera agli artisti di Giovanni Paolo II.
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