Auspici per una rapida ripresa dei negoziati israelo-palestinesi |
Visita in Italia del re di Giordania Abdallah II |
Roma, 20 ottobre 2009 - "Ripresa rapida di un dialogo diretto fra le due parti, Israele e l'Autorità nazionale palestinese". E' l'auspicio forte che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime al termine dei colloqui al Quirinale con il re di Giordania Abdallah II, in visita di Stato in Italia. Napolitano ribadisce "l'urgente necessità di un accordo di pace equo, duraturo e definitivo". Il presidente della Repubblica che ha riconosciuto come la Giordania sia "uno dei pilastri della stabilità in Medio Oriente", ricorda che "i negoziati israelo-palestinesi, con l'obiettivo di dar vita alla convivenza pacifica e alla cooperazione nella sicurezza fra due Stati, quello di Israele e quello nazionale palestinese, sono iniziati ben 16 anni fa con il primo accordo di Oslo e stentano ancora a raggiungere una conclusione". Napolitano sottolinea che "tutte le parti pagano un prezzo per il protrarsi di questa situazione di conflitto ancora lontano dal risolversi. Ne paga il prezzo la popolazione palestinese costretta in condizioni di vita disumane, in modo particolare nella Striscia di Gaza; ne paga il prezzo Israele, che potrà avere piena sicurezza nella sua esistenza e nel suo sviluppo solo attraverso lo stabilimento di una pace con il popolo palestinese". Ne pagano il prezzo anche, aggiunge Napolitano, i Paesi dell'area medio orientale e tutti i Paesi del Mediterraneo, "rappresentando un ostacolo grave alla piena valorizzazione delle potenzialità delle nostre economie e delle nostre società". Il presidente della Repubblica ricorda che, mentre "continuano i contatti fra le due parti palestinesi, rappresentate da Hamas e da Fatah, per un possibile raggiungimento di un accordo", al tempo stesso "si impone comunque l'avvio di un negoziato che guardi alla soluzione dei problemi di fondo. E' una necessità assolutamente urgente". A tal proposito, il Quirinale esprime la speranza che "vengano segni di buona volontà e disponibilità da parte del governo israeliano". Da parte sua, il re giordano Abdallah II , apprezzando le parole che Napolitano gli ha dedicato ("sentita gratitudine per la sua illimitata opera in favore della pace" e "profondo apprezzamento per la promozione del dialogo, anche inter-religioso"), ha detto che "Israele deve fare le sue scelte". Deve decidere "se integrarsi definitivamente nella regione o rimanerne fuori". Il sovrano hascemita ha esortato lo Stato ebraico a "fermare le costruzioni negli insediamenti" e si è detto "deluso della mancanza di progressi" sulla via del raggiungimento della pace fra israeliani e palestinesi. Tuttavia, ha sottolineato, "non possiamo abbandonare il campo, dobbiamo lavorare per una soluzione definitiva con due Stati" che porti ad una pace in tutta la regione, altrimenti continueranno i conflitti. Abdallah II ha poi lodato il ruolo svolto dal nostro Paese in Medio Oriente. "La voce dell'Italia - ha affermato - è rispettata e forte" nella nostra aerea e l'Italia contribuisce alla stabilità. Il re ha anche citato i "saldi" rapporti fra Italia e Giordania e sottolineato l'interesse per l'importante ruolo che il nostro settore privato può svolgere nello sviluppo del suo regno. Giunto per la prima volta in Italia in visita di Stato, il sovrano era già stato anni fa al Quirinale quando, da giovane ufficiale, accompagnò il padre, re Hussein. Il re di Giordania è arrivato insieme alla moglie Rania e alloggia negli appartamenti imperiali del Quirinale. Nel pomeriggio è stato ricevuto dai presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
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