Barroso in visita a Limerik poche settimane prima del referendum |
Ue-Irlanda, aiuti a migliaia di licenziati dalla Dell |
Dublino, 19 settembre 2009 - Nel corso di una visita ufficiale a Limerick, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha annunciato lo stanziamento di 14,8 milioni di euro per aiutare i lavoratori lasciati a casa dall'impianto irlandese della Dell, il principale produttore mondiale di chip che deve tagliare duemila posti. "Sono molto felice – ha detto Barroso - che la Commissione possa dimostrare concretamente la solidarietà dell'Unione europea a Limerick in questo modo". L’offerta avviene poche settimane prima del voto in Irlanda del referendum sul trattato di riforma di Lisbona. In una intervista pubblicata oggi dal quotidiano di Dublino “The Irish Times” Barroso spiega che se con il referendum del 2 ottobre le riforme comunitarie previste dal Trattato di Lisbona fossero respinte per la seconda volta, l'Irlanda rischierebbe di perdere il diritto di nominare un proprio euro-commissario. "Il solo modo per garantire che l'Irlanda abbia sempre un suo rappresentante nell’ Esecutivo europeo è votare sì al Trattato di Lisbona. Se no - avverte l'ex premier portoghese, fresco di conferma in carica per un altro quinquennio - dovremo per forza ridurre il numero dei commissari. E' quanto contemplano i trattati attualmente in vigore, e saremmo giuridicamente tenuti a farlo". Già l'anno scorso gli elettori irlandesi bocciarono per referendum le riforme dell'Unione Europea; ora i sondaggi sembrano indicare un'inversione di orientamento, ma la percentuale di indecisi resta molto elevata, e non è escluso un massiccio voto di protesta per penalizzare il governo di Dublino, largamente impopolare. Lo stesso ministro degli esteri, Michael Martin, ha ammesso che è troppo presto per poter fare ipotesi sull'esito della consultazione, ipotizzando un testa a testa tra sì e no. Secondo Barroso, qualora prevalessero i contrari a farne le spese sarebbe lo stesso ruolo dell'Irlanda in Europa, con conseguenze molto negative per un'economia già messa a dura prova dalla crisi.
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