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Barack Obama cambia lo scudo anti-missile

 

Washington, 17 settembre - Niente più sistema di difesa antimissile come l’aveva concepito George Bush. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato un nuovo approccio. Non più basi fisse in Polonia e Repubblica Ceca: i missili intercettori saranno ospitati a bordo di navi ancorate nel nord e nel sud dell’Europa.

“Questo nuovo approccio – ha detto Obama – userà tecnologie di provata affidabilità, efficienti dal punto di vista dei costi e capaci di affrontare le minacce più rapidamente del programma precedente”. Il progetto iniziale che prevedeva installazioni fisse di ordigni aveva da subito sollevato l’opposizione della Russia. La Casa Bianca ritiene ora che la minaccia iraniana non sia tale da giustificare un impegno così vasto.

Il ministro della difesa americano Robert Gates ha aggiunto che missili a media portata potranno comunque essere installati nell’Europa dell’est nel 2015. Washington ha escluso che la nuova strategia faccia parte di uno scambio con Mosca.

Cade il progetto iniziato nell’era Bush 

L’abbandono del progetto di sistema di difesa antimissile rappresenta un ennesima sconfessione della dottrina Bush in politica estera. L’ex inquilino della Casa Bianca aveva voluto, sotto la spinta dei teorici neo-con, portare la difesa occidentale fino al giardino di casa della Russia. Mosca aveva in più occasioni fatto presente la sua contrarietà al progetto, visto come una minaccia per la propria sicurezza.

Nel giugno del 2007 gli strateghi del Cremlino avevano recapitato a Washington l’offerta di utilizzo del radar già presente in una Base russa in Azerbaygian, al confine con l’Iran. Un paese posto sotto la stessa ipotetica traiettoria di lancio di un missile iraniano diretto in Europa o negli Stati Uniti. Il rifiuto dell’amministrazione Bush è fermo: non vogliamo condividere la nostra tecnologia con i russi.

Un anno dopo, a poche settimane dalle presidenziali che hanno portato Obama alla Casa Bianca, il segretario di Stato di Bush, Condy Rice, vola ancora in Polonia per assicurarsi del sostegno del nuovo governo polacco allo scudo anti-missile. L’atteggiamento del premier Tusk è meno conciliante di quello del suo predecessore.

Già pochi giorni dopo la vittoria di Obama la Russia chiede di non costruire il radar in Repubblica Ceca e rinunciare al dispiegamento dei missili in Polonia. E minaccia in caso contrario di mettere i propri missili nell’enclave di Kaliningrad ai confini dell’Unione europea.

Le relazioni Stati Uniti-Russia cominciano a riscaldarsi sei mesi fa quando il segretario di stato Hillary Clinton propone al collega russo Sergei Lavrov di “resettare”, cioè di aprire una pagina nuova nei rapporti bilaterali tra Mosca e Washington.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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