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Francia, chiude il campo immigrati di Calais

 

Parigi, 17 settembre 2009 - Lo chiamano “la Giungla”, è un campo di accoglienza immigrati nel nord della Francia. Oggi le autorità ne hanno ufficialmente dichiarato l’imminente chiusura. Per il Ministro dell’immigrazione francese, Eric Besson, si tratta di un chiaro messaggio indirizzato ai trafficanti di persone: Calais non potrà più essere utilizzato ai loro fini criminali. Si calcola che nella città e dintorni, da cui centinaia di autocarri attraversano ogni giorno la Manica, gravitino circa 1.500 persone speranzose di arrivare in Gran Bretagna con qualunque mezzo e a qualsiasi prezzo.

Disincantata l’opinione di Sylvie Copyans, rappresentante di Salam Association, organizzazione a tutela degli immigrati: “La Giungla non è certo un camping di lusso, è un luogo terribile che non dovrebbe esistere. Il fatto di chiuderlo non risolverà il problema. Torneranno presto o lì o da quelle parti; in ogni caso torneranno”. Molti fra gli immigrati provengono dall’Iraq e dall’Afghanistan. Il ministro francese ha assicurato che gli abitanti della “Giungla” non saranno espulsi con la forza, ma a ciascuno verrà offerta la possibilità di fare domanda di asilo o di tornare nel proprio paese d’origine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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