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Intervento in napoletano nell’aula di Strasburgo

 

Strasburgo, 16 settembre 2009 - La lingua ufficiale del Regno di Napoli arriva al Parlamento europeo. È l’europarlamentare Enzo Rivellini (PPE) il quale durante il dibattito che ha preceduto la riconferma di Barroso alla guida della Commissione europea, ha svolto il suo intervento in dialetto partenopeo, come peraltro aveva già preannunciato alla vigilia.

“Il napoletano – osserva Rivellino - è una lingua, ha una grammatica, una letteratura e veniva usata nelle corti d’Europa. Il mio intervento in napoletano nasce dall’esigenza di porre all’attenzione europea i problemi del Mezzogiorno e perciò ho usato questo mezzo per suscitare l’interesse politico e mediatico di tutta l’Europa sul Sud. Spero che questa iniziativa non venga bollata riduttivamente come folkloristica”.

L’intervento di Rivellini ha gettato nello sconforto i traduttori, impossibilitati a seguire la “performance” dell’eurodeputato che ha continuato imperterrito nonostante i colleghi con cuffia protestassero per il silenzio dei traduttori: i quali, esperti multilingua, sono rimasti spiazzati di fronte alla necessità di tradurre “’o pata pata ‘e l’acqua” (ovvero una tempesta di pioggia).

Anche se gli è costato un richiamo del presidente dell’Assemblea per aver superato il tempo assegnatogli, Rivellini è soddisfatto di aver potuto parlare “sia in italiano sia in napoletano per mettere in evidenza le problematiche che investono il Meridione d’Italia e che la Commissione Ue guidata da Barroso non può ignorare”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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