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Il presidente ceco non ha ancora firmato il Trattato di Lisbona

Klaus: “Temo integrazione europea troppo profonda” 

 

Mosca, 15 ottobre 2009 - Sul Trattato di Lisbona il presidente ceco non molla. Manca solo la sua firma per l’entrata in vigore del testo e l’inizio di un nuovo capitolo della storia europea.
Vaclav Klaus, in visita a Mosca, ha incontrato il presidente Dimitri Medvedev e ha ribadito la sua posizione cercando di spiegarne i motivi alla controparte russa: “Ho già detto che temo un’integrazione europea troppo profonda. Per me è una questione di vitale importanza e le condizioni che ho posto per la firma del trattato sono serie”.

Le parole di Klaus sono arrivate il giorno dopo l’appello del presidente della commissione europea José Manuel Barroso affinché non ponga ostacoli artificiali e firmi il teso, tra l’altro, già approvato dal parlamento di Praga. Ma il presidente ceco chiede una deroga alla Carta dei diritti fondamentali per timore di eventuali rivendicazioni da parte dei tedeschi Sudeti espulsi nel 1945 dall’allora Cecoslovacchia.

Così l’Europa attende con impazienza il 27 ottobre, il giorno della prima udienza della corte costituzionale ceca sul ricorso presentato contro il trattato da alcuni politici vicini al presidente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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