Le nomine spettano ai governi nazionali |
Il toto-commissari è già cominciato |
Strasburgo, 15 settembre 2009 - Sarà un Barroso due, con ogni probabilità: José Manuel Durao Barroso ha buone probabilità di ottenere un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea. Ma quale Commissione? Mercoledì, l’Europarlamento deciderà se dare o meno un secondo mandato al presidente uscente, ma poi la nomina dei Commissari spetterà ai governi nazionali, e dovrà essere ratificata, caso per caso, dal Parlamento europeo. Il toto-Commissari è già cominciato, con pochissimi punti fermi: Dalia Gribauskaite è diventata presidente della Repubblica lituana, e uscirebbero anche Danuta Hubner, polacca, e il belga Louis Michel. Entrambi, in compenso, sono stati eletti al Parlamento europeo. L’ex ministro degli esteri belga, che in base alla legge del suo Paese avrebbe comunque dovuto lasciare il posto di Commissario ad un esponente fiammingo, si dice soddisfatto: “Qui all’Europarlamento la democrazia si vive in un modo più completo rispetto ai Parlamenti nazionali”, afferma, e aggiunge: “Alla Commissione, è un po’ diverso: il problema della Commissione è semplice. È che per un Commissario è una lotta permanente contro la burocrazia, contro le regole, contro le procedure, e quindi si ha l’impressione che tutto il sistema sia stato costruito in modo da neutralizzare l’impegno politico dei Commissari” Non ci sarà più, con ogni probabilità, nemmeno l’austriaca Benita Ferrero Waldner, che è candidata alla direzione generale dell’Unesco, ed è decisamente impegnata nella campagna elettorale: “Se diverrò responsabile dell’Unesco, come direttore generale, darò un forte profilo politico, e renderò l’Unesco molto più visibile”. Per l’Italia, sembrerebbe certa la riconferma di Antonio Tajani, e insieme a lui resterebbero Viviane Reding, Siim Kallas, Stavros Dimas, Olli Rehn, Meglena Kuneva. Tutti gli altri sono in dubbio, ma il dubbio principale è: quanti saranno, i Commissari? Se gli irlandesi dovessero votare ‘sì’ al referendum del 2 ottobre, e il Trattato di Lisbona entrasse effettivamente in vigore, cambierebbe molto.
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