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Svizzera, tonnellate di armi immerse nel lago di Thun

 

Berna,13 settembre 2009 - A duecento metri di profondità, ricoperto da uno strato di melma spesso una ventina di centimetri, giace un pericoloso forziere, immerso nelle acque del lago di Thun, una delle località più suggestive della Svizzera: novemila tonnellate di armi, munizioni, granate appartenenti all'esercito svizzero vennero depositate sui fondali del lago glaciale una volta scongiurata l'invasione nazista, una ventina di anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Adesso, i pescatori non pescano più - l'80 per cento in meno di pescato negli ultimi trent'anni - e quando qualcosa si impiglia ai loro ami si tratta di una granata o di un pesce deformato. Un segnale inquietante, tanto più che dalle acque del lago proviene l'acqua potabile che rifornisce Berna e le zone limitrofe.

Nel corso degli ultimi anni - ricorda il quotidiano britannico Independent - sono stati compiuti diversi studi dall'autorità elvetica per le acque e dal dipartimento per la pesca, ma tutti concludono che non vi è alcuna evidenza che le munizioni stiano inquinando l'ambiente circostante. “E' scandaloso che dei rifiuti potenzialmente pericolosi siano ancora là”, denuncia Christine Haesler, leader dei Verdi del cantone di Berna. “Abbiamo lottato per anni inutilmente  contro l'esercito svizzero, ma loro insistono nel sostenere che i rifiuti non sono pericolosi e che rimuoverli sarebbe troppo costoso”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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