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L’Ue rivede al ribasso il Pil italiano

 

Bruxelles, 14 settembre 2009 - Il Pil calerà del 5 per cento nel 2009, ma nella seconda parte dell'anno assisteremo ad una debole ripresa che comporterà “un piccolo impulso positivo nel 2010”. Lo sostiene la Commissione europea, nelle previsioni intermedie pubblicate oggi, per quanto riguarda l'Italia. Nella seconda parte dell'anno, a fronte di un -2,1% e di un -2,7% registrati rispettivamente nell'ultimo trimestre 2008 e nel primo trimestre dell'anno, il Pil mostrera' un +0,1% nel quarto trimestre.

Negli altri Paesi Ue va particolarmente male in Germania dove si stima che la crescita scenda dal +0,7 al +0,1 per cento nello stesso periodo, mentre in Gran Bretagna, unico paese in controtendenza salirà dal +0,2 al +0,5 per cento. In particolare, solo per il mese di settembre, il Pil dovrebbe segnare un -5%. Nelle previsioni ad interim in attesa di quelle d'autunno, la Commissione europea pubblica i dati di inflazione e crescita solo per 7 paesi. Su base annua, la crescita è rimasta stabile ad un -4% su base annua sia nell'area euro che nell'Ue.

In Italia si sale invece dal -4,4% di maggio al -5% di settembre. Per l'inflazione, l'area euro passa da un -0,3% del terzo trimestre ad un + 0,7% del quarto su base trimestrale mentre su base annua resta ferma allo 0,4%. Nell'Ue, l'indice dei prezzi al consumo sale dallo 0,3 allo 0,9%, mentre resta stabile allo 0,9% su base annua, in Italia siamo ancora in salita, dallo 0,1 all'1,1% su base trimestrale, dall0 0,8 allo 0,9% su base annua. 

Nel secondo trimestre il numero degli occupati nell'Eurozona cala dello 0,5% rispetto ai precedenti tre mesi e dell'1,8% su base annua. Nell'Unione europea il calo trimestrale è stato dello 0,6% e dell'1,9% quello su base annua. Nell'Eurozona il numero di occupati scende a 145,6 milioni di unità, in calo di 702 mila unità rispetto ai precedenti tre mesi. Il calo occupazionale, nota Eurostat, si è verificato in tutti i comparti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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