Pil-Ue meglio del previsto, il peggio sembra passato |
Bruxelles, 13 agosto 2009 - I dati sul Pil del secondo trimestre del 2009 mostrano una “situazione molto migliore di quanto previsto in primavera”. E' quanto ha sottolineato il portavoce della Commissione europea, Thon Van Lierop, in merito alle stime di Eurostat che indicano per il secondo trimestre il Pil in calo dello 0,1% nella zona euro e dello 0,3% nei Ventisette rispetto ai tre mesi precedenti. “Il Pil continua a scendere - ha sottolineato il portavoce - tuttavia la fase di contrazione netta sembra essere alle nostre spalle”. Questo dimostra che “le ambiziose azioni intraprese dall'Ue per contrastare la crisi hanno avuto effetto”. A questo proposito “è essenziale andare avanti nell'attuazione dei piani di rilancio dei programmi di ricapitolarizzazione". Intanto la Banca centrale europea (Bce) avanza la previsione che l'inversione di marcia dell'economia potrebbe arrivare dal 2010, con una stabilizzazione destinata, l'anno successivo, alla crescita. La Bce esorta i paesi membri dell'Unione a intervenire sui bilanci pubblici per contenere il forte debito. Nel bollettino mensile, l'istituto centrale, parla di "crescenti segnali" che indicano che la "recessione globale è a un punto di svolta". L'incertezza, tuttavia, resta alta, sottolineano a Francoforte, soprattutto a seguito degli effetti tardivi della crisi economica su alcuni settori come il mercato del lavoro. I primi segnali positivi arrivano da Francia e Germania, entrambe nel secondo trimestre dell'anno hanno registrato un Pil in crescita. La Bce si attende comunque che nell'eurozona “l'attività economica rimanga debole nella restante parte dell'anno. Nel 2010 a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo”. Una previsione che tiene conto di “effetti avversi ritardati” che si concretizzeranno nei prossimi mesi, come l'ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro.
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