L’Osservatore Romano cita le rivelazioni della rivista Israel |
Shoah, Usa e Gran Bretagna sapevano dal 1942 |
Città del Vaticano, 13 agosto 2009 - L'Osservatore Romano critica oggi la passività con cui Stati Uniti e Gran Bretagna reagirono durante la seconda guerra mondiale alle notizie che giunsero alle cancellerie riguardo ai campi di sterminio nazista e ripropone ial riguardo un articolo della rivista dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (Rassegna mensile di Israel) pubblicato nel dopoguerra, che cita i diari dell'ex ministro statunitense di origine ebraica Morgenthau, il quale sostiene senza mezzi termini che “l'incapacità, indolenza e gli indugi burocratici dell'America impedirono la salvezza di migliaia di vittime di Hitler” mentre “il ministero degli esteri inglese si preoccupava più di politica che di carità umana”. “Fin dall'agosto del 1942 - ammette l'ex ministro - noi sapevamo a Washington che i nazisti avevano progettato di sterminare tutti gli ebrei dall'Europa, ma per circa 18 mesi dal giorno in cui si ebbero i primi rapporti sull'orribile piano nazista, il Dipartimento di Stato non fece praticamente nulla. I suoi funzionari - continuava - cercarono di schivare la loro ingrata responsabilità, indugiando anche quando vennero loro presentati piani concreti di salvezza e arrivarono persino a sopprimere le informazioni sulle atrocità già commesse, per impedire che l'opinione pubblica offesa forzasse loro la mano”. Il giornale della Santa Sede mette a confronto questa linea omissiva delle potenze alleate con la silenziosa ma attiva difesa degli ebrei "promossa senza proclami da Pio XII e realizzata - oltre che tra le stesse mura vaticane - nei tanti istituti e conventi di religiosi che ospitarono, nascosero e salvarono moltissime persone, come documentano migliaia di testimonianze e di documenti e sottolineano ormai molti studi, libri e articoli, anche del nostro giornale".
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