Londra,
11 ottobre 2009 - Un antico osservatorio astronomico. Un luogo
magico dove si praticavano riti sacrificali. Un orologio solare.
Un'antica pista per l'atterraggio delle astronavi. Stonehenge, il
luogo più misterioso d'Inghilterra, con i suoi megaliti disposti in
cerchio, è da sempre un enigma. Enigma che oggi forse sta per essere
risolto. E questo grazie a un ritrovamento straordinario, che ha
riportato alla luce 25 grandi pietre azzurre, che sembrano spazzare
via ogni ipotesi, per quanto suggestiva, a conferma della testi
dell'esistenza vicino al fiume Avon di un vasto complesso funerario.
''Tutto ciò - ha riferito l'archeologo dell'Università di Bristol
Joshua Pollard, condirettore del progetto di scavo, avviato nel 2004
- cambierà completamente anche la percezione del popolare sito
turistico''. Il cerchio di sassi, ribattezzato 'Bluestonehenge' dal
colore delle 25 pietre che lo componevano, rimosse dal luogo
originale, dove comunque sono rimaste tracce, si trova infatti a un
chilometro e mezzo dal gemello già celebre. ''Durante l'età del
neolitico ci si muoveva lungo i corsi d'acqua. Ed è più che mai
probabile che in questo luogo arrivassero da tutte le zone toccate
dal fiume per seppellire i defunti. Insomma è ormai più che
un'ipotesi che il tratto Bluestonehenge-Stonehenge fosse utilizzato
come percorso funebre, con Stonehenge come meta finale'', ha
spiegato Mike Parker Pearson, dell'Università di Sheffield che ha
diretto i lavori insieme a Pollard.
"E'
possibile - ha proseguito l'archeologo - che il cerchio di pietre
blu fosse utilizzato per il rito della cremazione. Comunque sia a
confermare che tutta l'area di Stonehenge durante l'età della pietra
fosse stata eletta a regno dei morti per eccellenza è l'assoluta
assenza nel sottosuolo di resti di oggetti, ossa di animali, cibo o
strumenti d'uso comune''.
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