Conferenza mondiale sulla violenza contro le donne |
Roma, 10 settembre 2009 - La difesa e la promozione dei diritti delle donne è il valore aggiunto che l'Italia può portare in Afghanistan. Lo ha sottolineato il ministro degli esteri Franco Frattini dopo aver incontrato, insieme al ministro delle pari opportunità Mara Carfagna, una delegazione di donne afghane a margine della Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne, organizzata alla Farnesina nell’ambito della presidenza italiana del G8. “L'impegno per i diritti delle donne - ha spiegato Frattini - caratterizzerà il nostro impegno in Afghanistan, oltre alla presenza dei nostri valorosi soldati, degli addestratori delle forze di polizia, al ruolo di guida per la riforma della giustizia”. Poi ha confermato alla rappresentanza afghana l'impegno “politico e diplomatico italiano” perché si arrivi a “un miglioramento della legge sul diritto di famiglia, che attualmente vorrebbe le donne completamente sottomesse all'uomo, al massimo livello compatibile con la costituzione afghana”. Il ministro degli affari femminili di Kabul, Hosn Banu Ghazanfar, ha ringraziato l'Italia per la presenza nel Paese e ha chiesto “al Governo italiano di continuare a sostenere i diritti delle donne”. Un grazie per l’impegno italiano è arrivato anche dalla presidente dell’ Afghanistan independent human rights commission (Aihrc), Sima Samar, che però ha avvertito: “la questione dei diritti umani delle donne non riguarda soltanto l’Afghanistan, ma è una questione mondiale. Come dobbiamo essere tutti uniti contro il terrorismo, così dobbiamo esserlo contro la violenza sulle donne”. E per fare questo, ha aggiunto, bisogna “restituire la fiducia alle donne perché possano sentirsi uguali agli uomini, ad esempio dando loro un supporto nell’educazione”.
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