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Razzismo, Ue chiude procedura infrazione contro Italia 

 

Roma, 8 ottobre 2009 - Italia e Austria hanno visto chiudersi oggi i procedimenti di infrazione a livello europeo in merito alla discriminazione razziale. La decisione è stata assunta in sede di Commissione europea, come ha reso noto un comunicato diffuso dallo stesso organismo comunitario. Ad essere contestate a livello comunitario erano state le legislazioni nazionali definite ''incompatibili'' con la direttiva Ue sulla parità di trattamento delle persone che vieta ''qualsiasi discriminazione diretta e indiretta basata sulla razza o sull'origine etnica sia sul luogo di lavoro che al di fuori di esso''.

Per quanto riguarda, in particolare, l'Italia, la Commissione europea aveva fatto notare che ''la legislazione italiana era incompatibile'' con la direttiva europea in relazione a tre punti: ''definizione di molestie, onere della prova e protezione delle vittime''. Dopo che il nostro Paese ha presentato la nuova norma del 2008, che ha affrontato le questioni in esame, la stessa Commissione, si legge in una nota diffusa oggi, Bruxelles ''ritiene ora che l'Italia abbia correttamente recepito la direttiva''.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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