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Messina, tornano in piazza i “no al ponte”

 

Messina, 7 agosto 2009 - Dopo più di tre anni il movimento contro il ponte sullo Stretto di Messina rinnova la sua mobilitazione e torna in piazza nella città peloritana. L'iter per la sua realizzazione ha ricevuto quest'anno un forte input economico di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro per il prosieguo della progettazione affidata alla cordata capeggiata da Impregilo.

Ecco le ragioni dell'opposizione. No al ponte che sta drenando risorse economiche ancora oggi per progettare un'opera che secondo lo stesso coordinatore scientifico del progetto, ing.
Remo Calzona, non è realizzabile. No ad un'opera che avrebbe un impatto devastante sul delicatissimo patrimonio naturale dello Stretto di Messina, unico al mondo per ricchezza e particolarità, sia in mare che sulla terraferma.

No alla devastazione della città che diventerebbe un intero cantiere per anni e anni, in una delle zone a più alto rischio sismico del mondo, con piloni giganteschi che poggerebbero su faglie attive ''misteriosamente scomparse'' dal progetto del 2002, come dimostrato dalle associazioni ambientaliste nel 2003 e come confermato dal coordinatore scientifico dello stesso progetto. No ad una presunta soluzione di attraversamento dello Stretto che ha costi elevatissimi, mentre si dismette giorno dopo giorno, senza investire quel poco che servirebbe, il traghettamento via nave ed aliscafo, decisamente più sostenibile ed economico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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