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Londra chiede a Tripoli risarcimenti per le vittime dell’Ira

 

Londra, 7 settembre 2009 - Il governo britannico sosterrà la richiesta di risarcimenti alla Libia da parte delle famiglie di vittime dell’Ira. Il motivo? Secondo Londra, Tripoli ha fornito armi e assistenza alle forze paramilitari repubblicane. Il premier inglese Gordon Brown a Berlino, dov’era arrivato per parlare soprattutto di Afghanistan, si è dovuto difendere dalle accuse di un troppo stretto rapporto con il regime del colonnello Gheddafi. Il premier ha poi annunciato la formazione di una squadra di funzionari con lo specifico compito di sostenere le richieste di risarcimenti.

Una brusca marcia indietro dunque. Secondo la stampa inglese, appena un anno fa, Brown avrebbe posto il veto a quelle stesse richieste. Londra e Tripoli si sono riavvicinate in questi dodici mesi in nome di interessi commerciali e strategici. Un fatto ammesso pubblicamente persino dal ministro della giustizia Jack Straw. Una politica che l’opinione pubblica britannica non ha gradito. Per anni Tripoli ha sostenuto logisticamente l’Ira e “ora - dice Jonathan Gresh, sopravvissuto a un attentato 13 anni fa - la vita umana viene equiparata a un barile di petrolio. L’energia è importante – osserva - ma anche i diritti delle vittime dovrebbero esserlo”.

Non accenna a finire la lunga estate calda di Gordon Brown già coinvolto nelle polemiche dopo la liberazione per motivi umanitari di Abdelbaset al-Megrahi, cittadino libico condannato all’ergastolo per la strage del volo Pan Am 103 nei cieli di Lockerbie, in Scozia e accolto in patria come un eroe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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