Cordoglio per la morte di Mike Bongiorno |
Roma, 8 settembre 2009 – Unanime cordoglio per la morte di Mike Bongiorno, 85 anni, stroncato da un infarto mentre era in vacanza a Montecarlo. Un personaggio che ha fatto la storia della tv nel nostro paese e che con il suo carisma ha saputo, nel corso degli anni, conquistarsi l'affetto e la stima popolare. La sua improvvisa scomparsa ha suscitato vasto rimpianto in tutta Italia. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla famiglia un messaggio dicendosi profondamente rammaricato: “Mike Bongiorno – afferma Napolitano - è stato tra i creatori e i protagonisti della televisione pubblica e privata, è divenuto dallo schermo una presenza famigliare per lungo tempo nelle case degli italiani. Mike Bongiorno resta uno straordinario esempio di laboriosità e capacità professionale, di simpatia comunicativa, di vicinanza al gusto popolare”. Rivolgendosi alla vedova Daniela Zuccoli, Napolitano conclude così il suo messaggio: “Nel ricordare il suo coraggioso contributo alla Resistenza, il suo costante rispetto per le istituzioni democratiche e, sul piano personale, il suo tratto signorile e misurato, esprimo a lei, gentile signora, ai suoi figli e a tutti i famigliari l'espressione del mio sincero cordoglio”. “È morto un grande amico, un protagonista della storia della tv”, ricorda il premier Silvio Berlusconi che l'aveva fortemente voluto in Mediaset. "Mi dispiace molto - dice Berlusconi - anche perché aveva un grande sogno: diventare senatore della Repubblica". Il mondo dello spettacolo e della comunicazione esprime il suo cordoglio. Maurizio Costanzo commenta la morte del presentatore ricordando di aver partecipato venerdì scorso “a uno speciale su Mike Bongiorno, lui mi ha chiamato e mi ha detto: “credimi mi sono commosso, non mi era mai capitata una cosa così bella”. Io vorrei dire che è morto felice. Fu il pioniere delle tv private”. Per Pippo Baudo, Bongiorno “è stato il più grande divo della tv italiana”. Lo show man ammette: “È stato il mio punto di riferimento. La rivalità tra noi è stata sempre un grande gioco: ci scherzavamo, faceva comodo a entrambi, come diceva spesso anche lui. In realtà siamo anche diventati grandi amici, cosa che non capita tanto spesso tra colleghi”. Da parte sua Fiorello: “Ho perso il mio migliore compagno di giochi”. E Celentano: “Ci mancherai partigiano Mike!”. Pieni di commozione anche i ricordi di Emilio Fede, Renzo Arbore, Enrico Mentana, Marisa Laurito, Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti, Iva Zanicchi, Fabio Fazio e di tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, della politica. Nato a New York nel 1924, da madre torinese e padre italo-americano, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno (era il suo vero nome) si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Torino, dove frequenta il liceo classico. Nel 1944, però, decide di lasciare gli studi e di partecipare alla Resistenza. Va a combattere sulle montagne ma viene arrestato dai nazisti e rinchiuso nel carcere di San Vittore, a Milano, dove condivide la prigionia con Indro Montanelli. È poi trasferito nei campi di prigionia di Gries, Innsbruck e Spittal dove rischia due volte di essere fucilato ma, grazie alla sua cittadinanza americana, nel 1945 viene inserito in uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Germania, tornando in libertà. Dopo un periodo trascorso in America, dove a New York presenta il programma radiofonico “Voci e volti dall’Italia”, decide di tornare in Italia. Nel 1954 fu proprio Bongiorno a presentare la prima trasmissione in onda dalla Tv di Stato italiana, “Arrivi e partenze”. Nel 1955 il primo quiz della televisione italiana, “Lascia o raddoppia?”, con un successo che contribuì non poco a diffondere la tv come mezzo di intrattenimento in una popolazione appena uscita dal conflitto mondiale. Sempre per la Rai condusse nel 1970 un altro popolarissimo quiz, “Rischiatutto”, e “Scommettiamo?” del 1976. Poi l'avventura con Silvio Berlusconi, all'esordio di Canale 5, di cui fu uno dei primi conduttori con trasmissioni sulla falsariga dei suoi quiz Rai, come “Bis” (1981), “Superflash” (1982), “Telemike” (1987). Nel marzo di quest'anno la sofferta separazione da Mediaset, con strascico di polemiche e la firma di un contratto con Sky per la quale avrebbe dovuto condurre un nuovo quiz, “Riskyatutto”. Un infarto gli ha negato la soddisfazione di quest’ultima sfida.
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