Napolitano esorta l’Europa a superare la crisi |
Cernobbio, 5 settembre 2009 - La grave crisi finanziaria che ha colpito l'intero sistema economico mondiale non è ancora alle spalle ed è destinata a provocare serie conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi. Ne è convinto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che tuttavia ritiene che ci siano le condizioni per superarla. Intervenendo in videoconferenza al workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio, Napolitano ha detto che “è comunque importante che l'Europa abbia saputo fare la sua parte nel nuovo contesto di collaborazione mondiale che è venuto emergendo nell'ultimo anno, in particolare nel G20 di Londra, ed è importante che in vista del nuovo G20 di Pittsburgh l'Unione europea si impegni, sui temi di un nuovo quadro di regole per il settore finanziario. Temi su cui si è specificatamente impegnata l'Italia in occasione del G8 a L'Aquila nella comune convinzione che si debba in questo momento bloccare il rischio di un ritorno a pratiche e comportamenti che hanno provocato una così grave crisi finanziaria come quella ancora non superata”. Napolitano ha auspicato che nel prossimo G20 le voci degli stati europei risultino univoche. Ha detto il presidente della Repubblica: “Ci si deve augurare che nel prossimo G20 le voci europee risultino univoche anche sulle questione di riforma del Fondo monetario internazionale e della banca mondiale”. Per Napolitano però una “nuova governance globale capace di guidare la ripresa economica mondiale su basi sostenibili, lungo linee diverse da quelle del passato non può scaturire da un succedersi, di scadenze sempre più ravvicinate, di vertici di capi di Stato e di governo in diverse formazioni, ma può poggiare solo su istituzioni internazionali più rappresentative e più efficaci”. Il capo dello Stato ha aggiunto: “I Paesi europei che fanno, ad esempio, parte del Fondo monetario internazionale dovrebbero affrontare il problema di accrescere il loro peso, la loro influenza unificando le quote di cui dispongono in seno a quella istituzione”. E ancora, per Napolitano alla luce di questo ultimo anno e della possibile evoluzione del processo di globalizzazione “risulta incontestabile l'esigenza che l'Europa faccia più decisi passi avanti sulla via dell'integrazione, rafforzi la sua capacità di azione comune”. Il Capo dello Stato ha evidenziato i “limiti che tuttora incontra l'impegno comune europeo in materia di immigrazione e anche, su un piano necessariamente distinto, di garanzia dell'inalienabile diritto di asilo di chi sia costretto a ricorrervi”. Per superare questi limiti, secondo Napolitano, è necessario riuscire a “esprimere più volontà politica e più disponibilità alla ricerca paziente nel rispetto reciproco di validi punti di incontro”. “L'anno trascorso - ha quindi sottolineato Napolitano, rivolgendosi all'assemblea di imprenditori ed economisti riuniti di nuovo a distanza di 12 mesi nella cornice di villa d'Este a Cernobbio – è stato un anno cruciale per noi che ci siamo sempre sentiti e ci sentiamo impegnati senza riserve nell'impresa della costruzione europea. E' stato un anno cruciale perché ci ha dato drammaticamente il senso delle responsabilità dell'Europa, delle prove e delle sfide cui è esposto il ruolo dell'Europa” in un mondo percorso “da cambiamenti radicali nei suoi equilibri e investito da una crisi globale che ha colpito le nostre economie e le nostre società e messo in questione le prospettive del nostro sviluppo”. Napolitano ha anche posto in rilievo l'importanza di non sottovalutare gli sforzi e i contributi offerti dall'Ue, in primo luogo nel semestre di presidenza francese nel 2008. “I piani di rilancio allora adottati, di fronte al manifestarsi della crisi in tutta la sua gravità, hanno dato dei risultati come hanno sottolineato nella loro lettera al presidenza di turno del Consiglio il cancelliere Merkel, il primo ministro Brown e il presidente Sarkozy ed essi hanno ragione nel ribadire che quei piani vanno portati avanti risolutamente perché la crisi non é terminata ed é destinata a provocare serie conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi”. “Il messaggio con cui il presidente Giorgio Napolitano ha aperto i lavori di questa mattina al Workshop Ambrosetti di Cernobbio è l'appello che tutti auspicavamo”. Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, che ha poi aggiunto che “il capo dello Stato italiano, da grande europeista, ha detto cose in cui mi riconosco profondamente: più Europa per affrontare i problemi dell'immigrazione, più Europa per dare un ruolo nella politica internazionale, più Europa per superare la crisi economica. Sono richiami che tutte le persone di buon senso dovrebbero condividere”.
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