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Canada-Sudafrica, caso di razzismo “al contrario”

 

Montreal, 5 settembre 2009 - E' sempre più “gelo” fra Canada e Sudafrica dopo la decisione del tribunale per i rifugiati di Ottawa di concedere asilo ad un sudafricano bianco che ha sostenuto di essere perseguitato in patria. Brandon Huntley, un 31enne che viveva in Canada senza permesso di soggiorno dal 2006, all'Immigration and Refugee Board ha infatti detto di essere stato vittima in Sudafrica di rapine ed altre vessazioni da parte dei neri solo perché bianco. Argomenti accolti dal tribunale indipendente canadese che decide in materia di asilo. I giudici hanno infatti citato “l'incapacità o la non volontà da parte del governo e delle forze di sicurezza sudafricane di proteggere i sudafricani bianchi dalle persecuzioni dei sudafricani “neri” secondo quanto ha dichiarato il giudice William Davis.

Immediate le reazioni da Città del Capo. L'African National Congress accusa il Canada di razzismo e montano le proteste nel Paese dove esiste un grave problema di criminalità, con circa 50 persone uccise al giorno ed un'altra cinquantina vittime di tentativi di omicidio. Ma le vittime di questi crimini violenti sono in maggioranza sudafricani neri delle classi più povere.

Il governo canadese tenta dal canto suo di gettare acqua sul fuoco e ha annunciato che farà ricorso contro la decisione dei giudici: “il governo ritiene che dal momento che siamo di fronte ad un argomento abbastanza senza precedenti, sarebbe più saggio sottoporlo ad un'istanza superiore, in questo caso il Tribunale federale” ha detto Alykhan Velsh, portavoce del ministero per l'immigrazione canadese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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