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Roma, 5 novembre 2009 - Il governo italiano sta sponsorizzando la candidatura di Massimo D'Alema per il ruolo di Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza comune     (Pesc). Secondo quanto apprende l'Agenzia Italia il presidente del Consiglio avrebbe chiamato le cancellerie europee per spiegare che quella dell'esponente del Pd "è una candidatura forte". Secondo quanto si apprende Berlusconi avrebbe sentito diversi leader europei, tra cui Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, e altre cancellerie, come quella inglese e quella portoghese.

Contatti aperti (anche tra Berlusconi ed esponenti del Partito socialista europeo) per portare D'Alema a Bruxelles. Già il 30 ottobre appena è stato indicato il nome dell'ex presidente del Consiglio per l'incarico di ministro degli esteri europeo, palazzo Chigi aveva fatto sapere di seguire la situazione e che nel caso i leader del Partito socialista europeo avessero optato per D'Alema il governo avrebbe valutato la candidatura con “serietà e responsabilità”.

Lo stesso Berlusconi ha spiegato di credere in un dialogo con il Pd e che una nomina di D'Alema potrebbe favorire il confronto tra i due schieramenti. Appoggiata anche dal ministro degli esteri Frattini e dal sottosegretario Gianni Letta, la candidatura di D’Alema potrebbe portare ad un esito positivo dal momento che alcune fonti riferiscono di una possibile rinuncia dell'inglese David Milliband.

Si apprende, intanto, che la Polonia non ha alcuna pregiudiziale particolare contro una possibile candidatura di Massimo D'Alema alla carica di Alto rappresentante della politica estera dell'Ue. E' quanto ha detto all’Agenzia AdnKronos, Kacper Chmielewski, portavoce della rappresentanza permanente polacca presso l'Ue. Il riferimento è ad alcune parole dell'ambasciatore di Varsavia presso l'Unione europea, Jan Tombinski, che questa mattina incontrando alcuni giornalisti a Bruxelles ha definito "un problema" il passato di D'Alema nel Pci.

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