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Gm, Opel taglia di 10 mila posti di lavoro


 

Berlino, 5 novembre 2009 - Abbattere i costi del 30%. Il piano che General Motors intende mettere in atto per Opel si tradurrà nella soppressione di circa diecimila posti di lavoro. Dopo la decisione martedì di accantonare la vendita della casa tedesca a Magna, Gm rivela una strategia che non differisce di molto da quella che avrebbe intrapreso il costruttore canadese. Ora la domanda per gli oltre 50 mila dipendenti Opel in Europa è dove si concentreranno i tagli.

Più della metà dei lavoratori sono in Germania. Tra Polonia, Belgio, Spagna e Regno Unito sotto il marchio Vauxhall i restanti. Dopo le lamentele di Berlino per il repentino dietrofront, il costruttore di Detroit dovrà adesso affrontare le pressioni dei sindacati: “I lavoratori sono da mesi in uno stato di stress perché non sanno cosa li aspetta. E’ ora diretta responsabilità di General Motors preoccuparsi di dare segnali rassicuranti” ha detto il segretario generale del sindacato europeo metalmeccanici.

Quella che si preannuncia è una nuova ondata di proteste dei lavoratori Opel in tutta Europa. Intanto Berlino reclama il rimborso, in parte già ottenuto, del prestito da 1 miliardo e mezzo di euro concesso a Gm per sostenere Opel mentre si lavorava alla vendita a Magna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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