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Napolitano: c'è ripresa, no a facile ottimismo


 

Roma, 5 novembre 2009 - No al facile ottimismo, sì a una pacata fiducia in prospettiva: valorizzando quei segnali di ripresa che si registrano grazie agli interventi delle istituzioni internazionali e dei singoli governi e all'azione delle imprese; ma senza nascondere le preoccupazioni per il calo dei consumi familiari e per le difficoltà nel mercato del lavoro.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sintetizza così la realtà economica italiana, nel momento di presumibile passaggio dalla fase di crisi a quella di sviluppo, intervenendo al Quirinale, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, in occasione della consegna delle insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro.

Per il capo dello Stato, "possiamo oggi non già esprimere facile ottimismo ma guardare pacatamente le prospettive più vicine e a quelle di più lungo termine. Se in questo momento - osserva Napolitano - possiamo registrare segnali incoraggianti di ripresa e di ritorno alla crescita del prodotto industriale, lo si deve senza dubbio all'insieme degli energici interventi d'emergenza e delle politiche di sostegno che il governo e le istituzioni internazionali hanno messo in atto, spingendo l'economia mondiale verso un netto risultato positivo previsto per l'anno 2010".

Dopo aver elogiato il comportamento del sistema bancario italiano durante la crisi, esortandolo a un "intelligente, prudente, sostegno al credito, il presidente della Repubblica testimonia il suo "apprezzamento all'intero mondo delle imprese: è un mondo - spiega - al quale guardo con particolare attenzione e fiducia nello sforzo, che considero mio dovere istituzionale e a cui dedico ogni mia energia, di cogliere e valorizzare le risorse, le potenzialità e le volontà su cui l'Italia può contare e far leva, per vedere crescere la propria unità, la propria coesione sociale, il proprio ruolo in Europa e nel mondo".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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