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Irlanda, il “sì” al Trattato si fa più difficile

 

Dublino, 4 settembre 2009 - La strada del Trattato di Lisbona si fa più in salita. Ad ammetterlo è il ministro degli esteri irlandese, Michael Martin, commentando oggi i dati di un ultimo sondaggio che vede avanzare gli indecisi. A Dublino continua la campagna del “sì” per il referendum del 2 ottobre, fino ad ora forte dell’idea che la crisi economica della “Tigre Celtica” potesse spingere gli irlandesi a volere cercare nell’Unione un’ancora di salvezza.  

Già ieri Martin aveva cercato di rassicurare gli irlandesi. Le preoccupazioni emerse dal “no” al referendum dello scorso anno sono ampiamente state prese in considerazione – ha detto. Il sondaggio appena pubblicato dal quotidiano dublinese “Irish Times”, dice che i “sì” sono ora al 46 per cento. Ancora in maggioranza, ma crollati di otto punti, a vantaggio degli indecisi, ora al 25 per cento.

Il Taoiseach Brian Cowen mostra ottimismo: il premier non contempla la sconfitta, forte delle concessioni strappate a Bruxelles per il suo Paese. Ma le acque potrebbero farsi agitate anche per lui. Un altro “no”, come quello del 2008, farebbe poi deragliare, forse con conseguenze irreparabili, i piani europei, visto che il trattato non può entrare in vigore se non ratificato da tutti i 27 stati membri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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