Nubifragio nel Messinese, 18 morti e 35 dispersi |
Messina, 2 ottobre 2009 - Sono almeno 18 i morti provocati dal nubifragio che ha devastato alcuni paesi in prossimità di Messina. I feriti sono una ottantina, 35 i dispersi, circa 500 gli sfollati. Gli smottamenti e l’onda di acqua e fango hanno distrutto molte abitazioni nella zona compresa fra Giampilieri superiore, Scaletta Zanclea e Messina sud. Tutta quest’area è isolata perché le strade sono franate in più punti. Secondo la Protezione civile potrebbero verificarsi altri crolli. Il Consiglio dei ministri di questa mattina ha dichiarato lo stato di emergenza. Commentando il disastro, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto maggiori investimenti per garantire la sicurezza: “O c'è un piano serio, che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo Paese, o si potranno avere altre sciagure”. Napolitano si è anche dichiarato d'accordo con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso sull'esistenza di un diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato da abusivismo non solo a Messina, ma in tante altre parti d'Italia. Sul posto, oltre alla Protezione civile e ai pompieri, stanno operando i volontari e praticamente tutte le forze dell'ordine, coordinate dalla Prefettura. Nella notte sono intervenute anche Aeronautica e Capitaneria di Porto. “Malgrado lo spiegamento di forze - si legge in una nota della Protezione civile - l'opera di soccorso non è facile. Ci sono grosse difficoltà per i soccorritori a raggiungere alcune zone: la strada per Giampilieri Superiore è interrotta a un chilometro dal paese da una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. E a Scaletta Zanclea il fango ha invaso circa 700 metri del paese”. La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta, allo stato conoscitiva e senza indagati, sulla conseguenze del nubifragio. Il reato ipotizzato è di disastro colposo. La situazione ricorda, in peggio, quanto accaduto nel 2007. Allora i morti furono 9. Sul banco degli imputati ci sono l’abusivismo edilizio e i permessi di costruzione concessi in zone inadatte. Secondo la Coldiretti, nella provincia di Messina, più di 8 comuni su 10 sono a rischio frana o alluvione.
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