Al Parlamento scozzese il caso Megrahi |
Edinburgo, 2 settembre 2009 - Il Parlamento scozzese vuole sapere: da stamattina, i deputati interrogano il ministro della Giustizia del governo autonomo, sulla sua decisione di scarcerare per ragioni umanitarie il libico Abdel Basset al Megrahi, condannato quale esecutore materiale dell’attentato di Lockerbie. Il ministro ha ribadito che si è trattato di una sua decisione autonoma, ha smentito di aver risposto a pressioni del governo britannico, ha smentito contropartite economiche. Ieri il governo di Londra aveva pubblicato alcune lettere inviate dal ministro dell’interno, Jack Straw, all’esecutivo scozzese. Lettere nelle quali Straw insisteva sul fatto che si trattasse di una decisione autonoma che spettava al governo di Edinburgo. Ma c‘è un’altra lettera, nella quale un funzionario britannico sottolineava come né a Straw, né al premier Gordon Brown, sarebbe piaciuto vedere al Megrahi morire in una cella scozzese, perché questo avrebbe danneggiato le relazioni con la Libia. Le pressioni, quindi, ci sarebbero state, e su questo sta discutendo ora il Parlamento scozzese. Al Megrahi, ricoverato ora in un ospedale libico, ha un cancro alla prostata, in fase terminale: ieri, di nuovo, si è proclamato innocente. Al suo arrivio in Libia, due settimane fa, era stato salutato come un eroe: per questo, alle festività per il quarantennale della rivoluzione libica, non era presente alcun capo di governo europeo.
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