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Tel Aviv, manifestazione contro l’odio e l’omofobia

 

Tel Aviv, 2 agosto 2009 – Per condannare l’odio e l’omofobia, centinaia di israeliani, tra cui molte personalità politiche, hanno dato luogo oggi ad una manifestazione davanti al circolo dell’Associazione di gay e lesbiche dove ieri ha fatto irruzione un individuo mascherato che, armato di mitraglietta, ha aperto il fuoco sugli avventori uccidendo un giovane di 26 anni e una adolescente di 16, e ferendo altre 13 persone, quattro delle quali versano in gravi condizioni. “Lo shock più grande – ha detto Avi Sofer, ex capo della comunità gay - è pensare che sia accaduto a Tel Aviv la città più tollerante di Israele, una città molto giovane, libera, dove la gente si sentiva al sicuro”.

Condanne da tutto il mondo politico: il primo ministro Benjamin Netanyahu ha lanciato un appello al rispetto dell’identità di tutti.“E’ uno shock per ognuno di noi” ha detto il suo vice Silvan Shalom. “Penso che quello di ieri sia stato un massacro che non possiamo tollerare. Voglio sperare che la polizia prenda tutte le misure necessarie per catturare l’assassino, il terrorista e portarlo in tribunale”. A differenza di Tel Aviv, a Gerusalemme i gay pride sono stati fortemente contestati dagli ebrei ultraortodossi che considerano l’omosessualità un crimine contro Dio. Quattro anni fa nella città santa un ebreo ultraortodosso pugnalò, senza ucciderli, tre partecipanti alla parata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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