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Islamabad, 1 agosto 2009 - Sei cristiani, tra cui un bambino, sono stati brutalmente uccisi tra le fiamme appiccate alle loro case da estremisti islamici a Gojra, un villagio vicino a Toba Tek Singh, a 160 chilometri a ovest di Lahore, la capitale della regione pakistana del Punjar. Altri cristiani sono rimasti gravemente feriti. Nell'assalto al villaggio sono state bruciate una quarantina di case e anche una chiesa. All'origine degli scontri alcune voci secondo cui i cristiani avrebbero profanato un Corano, voci poi smentite dalle autorità.

In Italia, la notizia ha registrato l’immediata reazione del leader dell’Udc Pierferdinando Casini: “Ancora una volta – ha dichiarato - dobbiamo levare la nostra voce affranta e sdegnata per ricordare dei martiri della fede, cristiani come noi, che in Pakistan sono caduti sotto i colpi del fanatismo estremista. Il mondo occidentale deve farsi sentire a difesa dei propri martiri, mentre almeno in metà del globo si accentuano le persecuzioni verso quanti testimoniano semplicemente la propria fede. Chiedo al governo italiano - conclude Casini - di farsi sentire nelle sedi internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, per non lasciare soli queste donne e questi uomini coraggiosi”.

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