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Lettera Europea
Luglio 2017
La straordinaria
opportunità di costruire l'Europa federale
"Accettare lo status quo in Europa, vorrebbe
dire accettare un'Europa sempre più burocratica,
che né sa più spiegare ai cittadini dove vuole
condurli, continuando a funzionare in modo
meccanico, né riesce ad unirli... . L'Europa è
stata fondata su una promessa di pace, di
progresso, di prosperità. Oggi serve un progetto
che possa rinnovare questa promessa... . Servirà
ad un certo punto un cambiamento dei Trattati,
perché questa Europa è incompleta: il problema
non è se questi cambiamenti saranno necessari,
ma quando e come".
Queste dichiarazioni, rilasciate in
un'intervista ad un giornale francese e ad
alcuni giornali tedeschi il 13 luglio, alla
vigilia della grande festa nazionale del 14
luglio e dell'incontro con Trump, nonché di un
importante vertice con la Germania, sono di
Emmanuel Macron, il neo-eletto Presidente
francese. Sono innanzitutto la conferma della
volontà di mantenere la promessa, fatta in
campagna elettorale, di intervenire
parallelamente nella politica interna francese –
avviando un ciclo di riforme che tornino a dare
slancio e competitività al paese – e nella
politica europea, per dotare l'Europa degli
strumenti necessari per costruire quei "pezzi di
sovranità" collettiva nei settori che a livello
nazionale non sono più controllabili e tantomeno
governabili nell'interesse dei cittadini. Ma
sono, soprattutto, la conferma del fatto che la
Francia, dopo più di dieci anni, vuole voltare
pagina, riconoscendo che la riforma dei Trattati
europei non è più un tabù.
Per l'Europa si apre dunque un'opportunità
straordinaria, perché questo atteggiamento
francese prepara la possibilità di una rinnovata
intesa con la Germania e di una ripresa del
motore franco-tedesco, che è la condizione
necessaria anche solo per poter pensare di
avviare la riforma dell'UE.
Il nodo cruciale che Merkel e Macron sono
chiamati a sciogliere, per rendere l'Europa
capace di "rinnovare la sua promessa di pace, di
progresso, di prosperità", riguarda innanzitutto
la natura del sistema istituzionale dell'Unione
europea: sono pronte Parigi e Berlino ad avviare
il superamento del sistema intergovernativo e a
far compiere al sistema europeo il passaggio,
nei settori ormai maturi, ad un sistema di
natura federale? Oggi l'UE si basa sulla
gestione, attraverso il cosiddetto metodo
comunitario, delle competenze relative al
mercato unico; in questo ambito, pur con alcuni
miglioramenti necessari per "comunitarizzare"
ulteriormente quelle prerogative ancora limitate
dal mantenimento del diritto di veto da parte
dei governi nazionali, la strada è tracciata,
grazie al potere di iniziativa legislativa della
Commissione e all'estensione dei poteri di
co-decisione legislativa del Parlamento europeo.
L’unica competenza gestita secondo un metodo
quasi federale è l’unione monetaria che, per
essere sostenibile, richiede tuttavia ulteriori
condivisioni di sovranità nell’ambito della
politica economica e di bilancio. Invece,
proprio in queste ultime due materie, ed in
generale in tutte quelle più legate al cuore
della sovranità nazionale, come la politica
estera e quella di sicurezza, sia interna che
esterna, il sistema si basa sul cosiddetto
metodo intergovernativo, vale a dire sulla
ricerca in seno al Consiglio europeo e al
Consiglio dell'accordo unanime dei governi, che
si limitano ad impostare le forme di
cooperazione, cercando di tutelare al massimo il
proprio interesse specifico; qui la Commissione
è politicamente subordinata agli Stati membri e
il Parlamento europeo non ha voce in capitolo.
Proprio per la sensibilità delle materie in
questione, che sono al cuore della sovranità
politica e che toccano il rapporto dei cittadini
con il proprio Stato nel modo più profondo, il
metodo comunitario non sarebbe adeguato in
questi campi; questo sistema ibrido, che
permette di coniugare l'integrazione
sovranazionale nella legislazione e nelle
materie funzionali alla costruzione del mercato
con il mantenimento della sovranità politica
nazionale (potere di decidere in ultima istanza
su ogni materia sensibile), non è abbastanza
efficiente dal punto di vista dei meccanismi
decisionali e non è dotato di sufficienti checks
and balances dal punto di vista democratico
nel momento in cui sono in gioco politiche che
investono la ragione più profonda dell'esistenza
dello Stato. Ecco perché serve in questi settori
un cambiamento molto più radicale, che comporta
la costruzione di un vero potere politico
sovranazionale, limitato a poche competenze
precise, ma accompagnate dal potere di
iniziativa politica, da risorse proprie, da un
sistema di check and balances equilibrato
che dia ai cittadini europei e agli Stati membri
(in base al principio federale) adeguato potere
di controllo.
L'ambito in cui questo passaggio è ormai
maturo è l'eurozona, proprio per il paradosso
che si citava prima di una moneta federale che
si accompagna a politiche economiche e fiscali
di competenza strettamente nazionale. Il
completamento dell'Unione monetaria – con la
creazione un bilancio specifico e di un governo
sovranazionale controllato democraticamente – è
ormai oggetto di riflessioni e proposte da molti
anni, dallo scoppio, sostanzialmente, della
crisi economica e finanziaria che ha mostrato i
limiti di una moneta unica costruita senza
creare anche un'unione economica e senza
istituire un bilancio specifico, indispensabile
per ammortizzare gli shock asimmetrici e
stabilizzare l'area, promuovendo la convergenza.
I cantieri aperti in Europa, che investono il
mercato unico o che riguardano alcune tra le
principali politiche strategiche degli Stati,
sono molti, ovviamente; e certamente questo non
è l'unico "dossier" che attende di essere
sbloccato. Ma questo è il solo in cui è in gioco
un passaggio decisivo e sostanziale sul piano
istituzionale; l'unico in cui l'UE si pone il
problema del "completamento", perché si tratta
di un settore in cui una condivisione cruciale
di sovranità è già avvenuta, in cui è stata già
creata una istituzione federale (la Banca
centrale europea) e in cui la gestione
intergovernativa delle politiche economiche e
fiscali sta producendo danni che mettono a
repentaglio la stessa sopravvivenza dell'Unione
europea. In tutti gli altri campi che pure
animano il dibattito europeo, inclusa la
questione della difesa e quella della sicurezza
interna e della gestione dei flussi migratori,
l'UE parte da molto più indietro, da gradi più o
meno intensi di cooperazione tra paesi e governi
nazionali, e ha ambizioni molto più limitate,
che siano di intensificare la cooperazione (o di
avviarla come nel caso della difesa), o di dare
maggiore competenze alla Commissione, nel
migliore dei casi; ma non è mai in gioco una
trasformazione radicale dell'assetto dei poteri
all'interno dell'UE, come è invece in gioco per
l'eurozona. Non per nulla, anche nella
intervista del 13 luglio, Macron si porta
immediatamente sul punto: "Voglio che la zona
euro abbia maggiore coerenza e maggiore
convergenza. Al momento non funziona bene perché
ha alimentato le divergenze. Quelli che erano
già indebitati si sono ritrovati ancor più
indebitati. Quelli che erano più competitivi si
sono ritrovati ancora più competitivi... .
Questa situazione non è sana, perché non è
sostenibile... . Non si tratta di mutualizzare i
debiti del passato, ma di combinare la
convergenza e la solidarietà in seno all'Unione
europea e alla zona euro, per creare dei
meccanismi di solidarietà più potenti per
l'avvenire. È la chiave per un'Unione capace di
durare nel tempo. A questo proposito servono un
bilancio, un governo che decide l'allocazione di
questo bilancio e un controllo democratico che a
tutt'oggi non abbiamo ancora".
Il breve incontro tra la Cancelliera Merkel e
il Presidente francese del 14 luglio sembra
confermare questa analisi. Proprio perché il
punto della riforma dell'Unione monetaria è
quello cruciale, è anche il più delicato; ed è
chiaramente questa la ragione per cui i due
leader hanno concordato di affrontarlo solo dopo
le elezioni tedesche. È noto infatti quanto
aspro è il confronto in Germania, a questo
proposito, con le forze che temono che una
condivisione ulteriore di sovranità con i paesi
debitori, verso cui non nutrono alcuna fiducia,
non porti ad altro che ad una transfer union,
e renda impossibile tenere sotto controllo il
problema del moral hazard. Anche Merkel
comunque ammette (lo ha ribadito il 15 luglio in
un intervento pubblico a Zingst, riportato
dalla Reuters) di essersi ormai
convinta che l'Europa debba essere rafforzata e
di essere "aperta alla proposta di un Ministro
delle finanze dell'eurozona che sovrintenda ad
un bilancio comune finalizzato ad investimenti e
trasferimenti per aiutare gli Stati ad
ammortizzare gli shock economici".
* * *
Nel momento in cui Parigi e Berlino si
propongono di rilanciare il processo europeo, i
punti su cui cercare e definire l'accordo
sembrano dunque ormai maturi. Eppure rimane alto
il rischio che possa prevalere una finta
soluzione e che si cerchi ancora una volta di
evitare di costruire un governo europeo genuino,
scegliendo in alternativa di consolidare il
sistema delle regole e il suo corrispettivo
istituzionale, ossia il metodo intergovernativo.
La forte propensione di una parte cospicua della
classe politica e dirigente tedesca per questa
opzione, insieme al tradizionale approccio
intergovernativo francese, potrebbero ancora una
volta far confluire in quella direzione il
fermento e le aspettative che circolano nell'UE.
Non sarebbe certo la prima volta. Il processo
europeo ci ha abituati ai contorcimenti dei
governi per non imboccare la via più logica,
quella dell'unione politica federale. Lo stesso
Trattato di Maastricht, con la scelta della sola
unione monetaria senza quella politica e quella
economica, ne è un esempio; così come lo è,
sempre in Maastricht, l'invenzione dei due
pilastri fondati sulla cooperazione
intergovernativa in materia di politica estera e
di sicurezza e di giustizia e di affari interni,
nel momento in cui queste materie strategiche
dovevano in qualche modo essere "europeizzate";
nel Trattato si è trovato il sistema per
simulare un passaggio politico, creando
un'etichetta europea vuota e lasciando queste
materie totalmente in mano agli Stati.
Il rischio quindi che l'accordo venga cercato
per creare un governo intergovernativo della
zona euro non deve essere sottovalutato.
Decisivi a questo proposito saranno sia le
aperture concrete per la creazione di un vero
bilancio dell'eurozona, dotato di risorse
proprie e abbinato ad un potere fiscale europeo
(che richiederà sicuramente una riforma dei
Trattati, ma che deve essere previsto e
concordato come prospettiva sin da ora); sia il
potere di codecisione che si vorrà attribuire al
Parlamento europeo – anche in questo caso previa
una riforma dei Trattati, che però deve essere
prefigurata nella soluzione che si deciderà di
impostare sin dalla fase iniziale. Senza
prevedere un potere effettivo europeo, di natura
sovranazionale e non intergovernativa, e senza
costruire nuovi equilibri istituzionali che
sottraggano alla gestione intergovernativa
l'unione economica e preparino il completamento
dell'unione monetaria attraverso la costruzione
di un'unione politica fondata su basi di natura
federale, i miglioramenti della governance
dell'area euro non saranno sufficienti, né "a
dare maggiore coerenza e maggiore convergenza
alla zona euro", né ad avviare quella riforma
dell'Unione europea indispensabile per
trasformarla nella potenza globale che le sfide
del XXI secolo richiedono.Per gli altri partner
dell'UE, questo deve essere sia un monito che
uno stimolo, per ricordare l'importanza di
impegnarsi a contribuire efficacemente a
raggiungere un accordo sull'eurozona in grado di
modificare il sistema in vigore e di dare vita
ad un nuovo equilibrio istituzionale che
permetta di affiancare le regole, che indicano
dei parametri necessari, ma che da sole non
possono bastare, con la politica, "che permette
di combinare la convergenza e la solidarietà". È
un monito soprattutto per l'Italia, le cui forze
politiche faticano più di altre a schierarsi con
chiarezza su questo fronte: chi è a favore
dell'Europa, non ha alternative rispetto ad
impegnarsi per la costruzione dell'unione
politica federale. I tentativi di imboccare
scorciatoie con l'idea che "non siamo ancora
agli Stati Uniti d'Europa.... E probabilmente
non ci arriveremo mai", come scrive Matteo Renzi
nel suo ultimo libro, proponendo quindi
battaglie di retroguardia per riportare le
regole indietro di 25 anni – ignorando che il
ritorno a Maastricht significa semplicemente il
ritorno alle radici degli errori che oggi stiamo
pagando – possono solo produrre danni. Questa,
invece, è la vera posta in gioco: costruire la
Federazione. Non bisogna aver paura di guardare
in faccia la realtà e di scorgere l'opportunità
che in questo momento si sta presentando agli
europei; e soprattutto bisogna avere il coraggio
di impegnarsi nella giusta battaglia politica.
Publius
Sotto gli auspici della Fondazione
Europea Luciano Bolis
Iniziativa a sostegno della Campagna per la
Federazione europea
promossa dal Movimento federalista europeo
Editrice EDIF, via Villa Glori, 8 -
I-27100 Pavia - E-mail: publius@euraction.org
Direttore responsabile Elio Cannillo
Autorizzazione Tribunale di Pavia n. 572 del
4/9/2002
www.letteraeuropea.eu
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Italia fra Libia, Difesa Ue e legge sulla
tortura |
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Libia sospesa fra Parigi e
Roma. Dopo l'incontro fra Serraj e Haftar
promosso da Macron che lascia pesanti
interrogativi sulla transizione libica,
l’Italia risponde con il varo di
un’operazione navale nelle acque del Paese
nordafricano, domani all'esame delle
commissioni riunite Difesa e Esteri del
Parlamento. E sul futuro della difesa
europea, al nostro Paese - che intanto cerca
di adeguarsi sulla tortura alle Convenzioni
internazionali - non resta che realizzare di
essere fuori da una cabina di regia a
trazione franco-tedesca.
AffarInternazionali, entrato
nel dodicesimo anno di attività, si rifà il
look. Date un'occhiata al nostro nuovo
sito Internet e non perdete gli
aggiornamenti su Facebook e Twitter. |
ARTICOLI |
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Welcome to
our new home in
Brussels
Dear all,
I am David, the
Manager of our new
Brussels office.
First of all, thank
you for subscribing
to our newsletter!
I hope you like our
new layout. We will
include more room
for analysis and
discussion as the
office gets going,
as well updating you
on our progress here.
If you want to
discuss any of the
content please feel
free to contact me
at david.stubbs@europe-economics.com
Kind Regards, |
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Update
on new office
We are now up and
running in Brussels,
based centrally but
with access to
meeting rooms and
offices across the
city.
We are now coming
into the quiet
period of time
during the summer,
but it is great to
be part of the city
buzz. As we become
more established
here our work will
benefit greatly from
the networks and
conversations which
help shape policy
here, and this will
enrich our work for
clients. |
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Latest
EE projects
It has been a busy
time for the company
generally, working
on a series of
diverse projects for
clients. We focus
here on one report
in particular which
has timely
significance for the
ongoing debate in
Brussels about how
to get the most from
ecommerce.
A study of
consumer rights for
parcels delivery
services
Europe Economics
recently completed a
study for Citizens
Advice (the charity
which is also the UK
consumer body for
post and energy) on
whether consumer
rights in the UK
were sufficient.
This follows a
number of reports
about consumer
problems related to
delivery, for
example missed, lost
or damaged
deliveries.
The study assessed
the effectiveness of
current UK consumer
rights and
considered the
potential impacts of
new regulations and
of other measures
such as greater
awareness raising
about existing
rights.
We concluded that
the current scope of
rights is set at
broadly the right
level but that
consumers are not
fully aware of all
their rights and
that other measures
to reduce the
detriment they
suffer because of
delivery problems,
such as encouraging
greater use of
parcel delivery
boxes outside homes,
could be considered.
The full report is
available on our
website here
We are currently
working on an
exciting range of
new projects for
diverse clients
including European
Institutions,
private sector
clients and UK and
EU public
authorities. |
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Brexit
latest
The UK
political
landscape
has been
redrawn by
the surprise
results of
the general
election.
This has
changed the
UK political
debate over
Brexit.
Options for
the UK to
stay in the
customs
union and
even the
single
market have
re-emerged,
not least as
uncertainties
about the
effects of
'no deal'
remain. The
rise in
popularity
of Jeremy
Corbyn has
also created
the prospect
of a Labour
government
advocating a
policy
towards a 'left
wing Brexit'
where, for
example, the
UK may seek
to continue
trading
closely with
the EU, but
also to
exempt
itself from
rules
limiting its
ability to
subsidise
home
industries.
Meanwhile,
there has
been some
progress in
establishing
the sequence
of the
negotiations
and the EU
has
maintained a
largely
unified and
transparent
stance. |
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Our
staff in the
news
Our
Executive
Director,
Andrew
Lilico
continues to
influence
the UK
political
and economic
debate.
He provided
a vlog for
the Daily
Politics
show on
austerity
which can be
seen here
And he was
interviewed
on the Today
Programme about
the setting
of interest
rates in the
UK. |
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Of course there is
much more going on
in Brussels than
just Brexit, with
the ongoing
discussions about
the future of the
Union and how to
ensure that
innovation and new
technology provide
benefits for
citizens.
But trade and the
relationship between
integration within
the EU and what
constitutes an
optimum trading
relationship with
external countries
remains a key issue.
The subject of what
a good trade deal
means is the theme
for our monthly
discussion piece.
To me this issue
highlights the
interaction between
economics and
politics and I give
my personal
reflections on this
issue below
What does a
good trade deal look
like?
Of course realising
the concept of free
trade is at the
heart of the EU,
underpinned by the
four freedoms of the
internal market
which are regarded
as inseparable.
Arrangements under
which companies
provide goods and
services freely
across borders imply
also the need for
freedom of movement
(to allow workers to
relocate to where
the jobs are) and of
capital (to finance
businesses across
the Union). Take any
one of these
freedoms away and it
can be argued that
the value of the
internal market is
diminished.
The effects of the
internal market can
be transformative.
And there is the rub
for the EU... When
free trade is part
of a general
settlement under
which the economy
grows and living
standards rise then
there may be few
concerns. But, if
living standards are
stagnant then
worries about the
pace of societal
change or
immigration rise and
free trade as part
of a wider package
of globalisation is
harder to sell.
This links to the
more specific set of
problems relating to
trade agreements.
Free trade can
create significant
costs for those
communities who find
their traditional
industry exposed to
greater competition.
A 'good' trade deal
(which raises living
standards in a wider
global and long term
economic perspective)
can look like a very
bad deal for some.
This means that 'good'
trade deals can make
also make bad
politics,
particularly when
the benefits of
trade can be felt
globally but are not
always as easily
visible from a local
or national
perspective.
Even reaching a deal
can be very
difficult to do well.
In theory, 'good'
trade deals should
foster a level
playing field. But
what does that mean
when companies
supply goods and
services based on
different countries'
standards, different
legal regimes and
different employment
practices?
Given the greater
pressure on some
negotiators to reach
a quick deal, there
are risks that
countries may
exploit their
negotiating power to
foster unequal
trading relations,
protecting their
home markets through
secondary blocks on
companies, whilst
gaining access for
their companies to
others' markets.
And there are
concerns that trade
agreements can
provide a backdoor
to undermine
existing protections
for workers and the
environment, without
gaining political
consent for such
moves.
No surprise that
each new trading
agreement seems to
bring with it
controversy and
protest!
New agreements also,
most likely, bring
with them the need
to iron out a high
level of detail
sector by sector.
Again, with each
component of the
deal possibly
accompanied by
difficult rounds of
negotiations.
Watch this space as
the trade
negotiations
continue for
commentary and
analysis...... |
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Tesco Booker
Merger:
Should we be
concerned?
Read at this link... |
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Comparison
Price
websites.
Consumer
saviour or
cause for
concern?
Read at this link.... |
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Europe Economics
offers a real
expertise in
economic sectors
such as financial
services, energy,
water, post and
telecoms and
transport sectors.
We have provided
high quality
analysis for clients
including European
Institutions,
national authorities
and leading
companies on key
issues for these
sectors over the
last two decades.
We also have key
insights on the
possible effects of
different scenarios
of Brexit on
companies and
institutions. If
you want us to help
you find your way
through some of the
uncertainty around
Brexit, or if there
is another issue of
interest for you,
please contact us at
our Brussels office. |
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Ultimi giorni, ultime cose da fare prima di
chiudere un lavoro che ha composto le nostre
giornate e scandito il nostro tempo negli ultimi
tre mesi. Siamo un po' indietro, ma abbiamo
infilato la quinta marcia e sfrecciamo con il
cuore affannato e il fiato corto. In realtà, se
c'è qualcosa che ci fa …
Leggi il diario di Alessia Melchiorre e
Antonella Serrecchia
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Questo mese non ho preso in mano la telecamera,
non ho tirato fuori il taccuino degli appunti e
non ho fissato interviste. Questo è stato un
mese di assemblaggi e di accostamenti. E’ stato
il mese in cui questo webdoc ha preso forma, in
cui questa casa virtuale ha costruito le sue
fondamenta e ha cambiato mille …
Leggi il diario di Giulia Paltrinieri
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Ormai lo possiamo dire: il nostro viaggio nel
mondo della salute mentale è terminato. Eccoci
qua, davanti al nostro web doc: rileggiamo i
testi (e ogni volta scopriamo nuovi refusi),
riascoltiamo gli audio, guardiamo i video,
sfogliamo le foto. Sistemiamo gli ultimi
dettagli con una certa soddisfazione. Sappiamo
che abbiamo cercato di fare …
Leggi il diario di Gabriella Lanza e Daniela
Sala.
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Riccardo Orioles, direttore de I Siciliani
Giovani ci informa delle minacce
ricevute dalla redazione de I Siciliani giovani
nel giorno del ricordo della strage di via
D'Amelio, nella quale morirono il
giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua
scorta. Condanniamo questo atto intimidatorio e
rinnoviamo tutta la nostra solidarietà a
Giovanni …
Leggi tutto.
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Ue-Egitto, Difesa, Migranti,
Cinesi d'Italia |
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Ieri, nel giorno in cui
ricorrevano 18 mesi dalla
scomparsa al Cairo di Giulio
Regeni, il Consiglio di
Associazione fra Unione europea
ed Egitto è tornato a riunirsi
dopo sette anni, rilanciando la
cooperazione nella regione
mediterranea. E mentre Francia e
Germania recitano da
protagoniste nella creazione di
una difesa comune, l'Italia
valuta la chiusura dei suoi
porti alle imbarcazioni che
soccorrono i migranti.
AffarInternazionali, entrato
nel dodicesimo anno di attività,
si rifà il look. Date
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Sei mesi di Trump, Filippine,
donne d'Europa |
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Donald Trump passa il giro di
boa dei primi sei mesi di
governo negli Stati Uniti, ma
sembra deciso a non mettere fine
al clima da campagna elettorale
permanente. L’obiettivo di
convincere la maggioranza degli
statunitensi, come riesce a fare
Rodrigo Duterte nelle Filippine
a un anno dalla sua elezione,
resta solo un miraggio, a
giudicare dai sondaggi.
AffarInternazionali, entrato nel
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Le principali notizie
della settimana
15-20 luglio: cosa ha visto Ossigeno questa settimana
Occuparsi di calcio in
Italia espone i giornalisti ad ostilità ed attacchi, come
dimostrano i casi che l'Osservatorio continua a registrare
Le notizie scomode per le quali i giornalisti italiani
vengono minacciati, denigrati, investiti da accuse infondate
non sono soltanto quelle sulla mafia, sulla corruzione,
sugli scandali politici o di altra natura. Sono anche le
notizie sul campionato di calcio. In meno di due anni (marzo
2015-dicembre 2016) Ossigeno ha accertato e reso note 43
minacce a cronisti sportivi (leggi).
Questa settimana è accaduto di nuovo a Bad, in Austria, dove
la squadra del Palermo Calcio si trova per il tradizionale
ritiro estivo precampionato. Qui i tifosi hanno affisso
striscioni offensivi e intimidatori, intonato cori e scritto
insulti su Facebook contro i cronisti che seguono la squadra
(leggi).
Altre vicende si sono invece sviluppate sul piano
giudiziario.
A Genova, dove il presidente del Genoa, Enrico Preziosi,
aggredì il giornalista Valerio Arricchiello, il processo
seguito all'aggressione si è concluso con fair
play: scuse, un risarcimento che sarà donato in
beneficenza e ritiro della querela presentata dal
giornalista (leggi).
A Grosseto invece, a causa di un errore rilevato nel capo di
imputazione, dovrà essere celebrato ex novo il processo a
carico di Piero Camilli, ex presidente del Grosseto che si
era concluso con la sua condanna per minacce al giornalista
Matteo Alfieri (leggi).
Numerosi gli episodi di intimidazione ai danni di operatori
dell'informazione che operano in campi diversi dalla cronaca
sportiva. Questa settimana sono in evidenza il preannuncio
di una richiesta di risarcimento danni al settimanale l'Espresso (leggi);
il preannuncio pubblico degli avvocati penalisti di Enna di
non meglio precisati "opportuni provvedimenti" contro i
giornalisti della città, a seguito delle notizie pubblicate
sull'inchiesta giudiziaria "Gettonopoli" (leggi);
la massa di insulti rivolti online alle
autrici di un servizio de l'Espresso dedicato
al maschilismo (leggi). Da
segnalare anche la condanna dell'ex vicesindaco di Imperia
per l'aggressione al giornalista Gabriele Piccardo (leggi).
Queste ed altre notizie si possono leggere sul sito
dell'Osservatorio (leggi).
MF
Destina il 5 per mille a Ossigeno
Ogni giorno c'è chi
impedisce che tu sia informato correttamente.
Fermati non essere
indifferente, difendi un tuo diritto.
Codice fiscale 97682750589
OSSIGENO PER
L'INFORMAZIONE, Osservatorio sui cronisti
minacciati e le notizie oscurate in Italia, è
un’associazione ONLUS fondata nel 2007, dal 2014 è
consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e
dell’OSCE. Ha pubblicato i nomi di migliaia di giornalisti
italiani colpiti da intimidazioni. Si batte affinché ognuno
di loro abbia un’adeguata protezione; promuove il diritto
dei cittadini di essere informati; esplora il problema della
legalità nel campo dell’informazione giornalistica.
Ossigeno per
l’Informazione
Piazza della Torretta 36 1° piano – 00187 Roma
Tel. 0668402705 | posta elettronica segreteria@
ossigenoinformazione.it
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Prima delle vacanze… i risultati di Erasmus+!
Pronti per conoscere i risultati della valutazione
dei progetti presentati alla scadenza di aprile? Il
26 luglio si riunirà in ANG il Comitato di
Valutazione che si esprimerà relativamente alle
Azioni Chiave 1 e 3 del settore Gioventù. |
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Erasmus+ |
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Presto on line i formulari per la scadenza di ottobre 2017!
L'ultima scadenza dell'anno per partecipare ad Erasmus+:Gioventù
si avvicina e siamo in attesa dei formulari per la
presentazione dei progetti. La Commissione Europea ha
calendarizzato la loro pubblicazione per la fine di luglio.
Stay tuned allora! Ancora pochi giorni e avrete tutti gli
strumenti necessari per il 4 ottobre.
Come di consueto pubblicheremo i formulari sul nostro sito,
a questa pagina,
e sul sito del Programma a questa pagina. |
Partecipa anche tu agli ErasmusDays di ottobre
Associazioni, enti locali, scuole, università, centri
informativi, tutti i partecipanti ad Erasmus+ o tutti coloro
che vogliono far conoscere il programma sono invitati a
prendere parte attiva il 13 e 14 ottobre 2017 agli
Erasmusdays. In tutta Europa si realizzeranno due giornate
in cui i protagonisti di Erasmus+ racconteranno il
Programma, attraverso eventi vari promossi dai beneficiari.
Organizzate anche voi un'attività-evento il 13 o il 14
ottobre 2017. Gli Erasmusdays sono stati ideati in occasione
dei 30 anni di Erasmus, ma potrebbero diventare un
appuntamento annuale nell’agenda europea. |
Il VI Ciclo di Dialogo Strutturato Europeo con i giovani è
iniziato!
È stato inaugurato il 1° luglio e terminerà il 31 dicembre
2018. Sarà l’attuale trio di presidenza, composto da
Estonia, Bulgaria e Austria, a condurre le riunioni a tutti
i livelli nell'ambito del Consiglio europeo e a garantire la
continuità dei lavori dell'UE. Il Ciclo si focalizzerà
sul tema prioritario “Youth in Europe: What’s next?”.
Infatti, l’attuale Strategia Europea per la Gioventù si
concluderà nel 2018 ed il VI Ciclo appena iniziato
rappresenta l’occasione per ripensare e migliorare
ulteriormente il modo in cui l’Unione europea sta lavorando
con i giovani e sulle questioni che li riguardano, per
discutere sul comune progetto europeo e sulle prospettive
future delle giovani generazioni. |
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Strumenti e approfondimenti |
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Nuovo Programma Corpo Europeo di Solidarietà: a che punto
siamo?
Fervono i lavori della Commissione Europea per la
definizione del regolamento del nuovo Programma Corpo
Europeo di Solidarietà (ESC). Il Programma, come già
divulgato, ha lo scopo di promuovere in Europa il valore
della solidarietà offrendo esperienze di volontariato,
tirocinio e lavoro ai giovani dei Paesi membri che abbiano
fra i 18 e i 30 anni. Vediamo parallelismi e similitudini
del futuro Programma con lo SVE, la cui struttura ricalca
interamente. |
Studio sull'impatto del volontariato transnazionale
attraverso il Servizio Volontario Europeo
Lo studio, realizzato dalla Commissione europea, fornisce
una valutazione dettagliata dell'impatto dello SVE su
giovani, organizzazioni partecipanti e comunità locali
coinvolte, prendendo in considerazione l'intero periodo di
vita del Servizio Volontario Europeo dal 1996 al 2016;
esamina una vasta gamma di effetti: dal contributo del
volontariato all'occupabilità e alla carriera,
all’internazionalizzazione delle organizzazioni
partecipanti, fino ai vantaggi per la società in termini di
apertura verso la diversità culturale. |
Apprendimento formale e non formale per combattere la
radicalizzazione: partecipa alla consultazione UE
La Commissione europea ha lanciato una consultazione
pubblica sulla promozione dell'inclusione sociale e la
condivisione di valori attraverso l'apprendimento formale e
non formale. Il questionario intende valutare l'opinione dei
cittadini sull'importanza di fornire ai giovani valori
condivisi e su come l'educazione formale e l'apprendimento
non formale possono favorire questo obiettivo in vista
della creazione di società più coese. I risultati raccolti
costituiranno elementi di una bozza di Raccomandazione al
Consiglio dell'UE. Partecipa anche tu, hai tempo fino all’11
agosto. |
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ANG & Co. |
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Ecco l’Open Agenda sull’innovazione lanciata da Italiacamp
Al via il laboratorio collaborativo permanente su sei temi
prioritari, dall’artigianato 4.0 all’economia circolare,
fino alle nuove forme di cittadinanza che rappresentano
importante opportunità per le nuove generazioni. |
Youthpass: la sfida europea per il riconoscimento delle
competenze non formali
Un’intervista approfondita al Direttore Giacomo D’Arrigo e
alla funzionaria Adele Tinaburri sull’importanza di uno
strumento ancora poco conosciuto, ma fondamentale nel
percorso di riconoscimento delle competenze che vengono
acquisite anche nei programmi di mobilità come Erasmus Plus. |
“Io non ho talenti straordinari. Sono solo appassionatamente
curioso”- A. Einstein
Dal progetto Become Part of Europe e storie di vita. Vi
presentiamo la storia di Charanjeet, arrivato in Italia con
sua sorella dall’India, e divenuto oggi campione italiano di
cricket. |
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Opportunità e segnalazioni |
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#BEACTIVE: a settembre appuntamento con la Settimana Europea
dello Sport
Dal 23 al 30 settembre l'Europa si muove, e tu? Un invito a
muoversi per promuovere lo sport e l'attività fisica in
tutta Europa: è questo l'obiettivo della Settimana Europea
dello Sport, rivolta a tutti, giovani e meno giovani. Tutti
possono realizzare un evento sportivo, sul luogo di lavoro
ma anche in associazione, nella comunità locale, a scuola.
Sul sito ufficiale della Settimana sono disponibili risorse
utili per attivarsi. |
Premio Altiero Spinelli: far conoscere l’Europa!
La Commissione europea ha indetto un concorso a livello UE
per aggiudicarsi il “Premio Altiero Spinelli per la
sensibilizzazione: diffondere le conoscenze sull’Europa”. Il
premio sarà attribuito a contributi eccellenti che
comunicano i valori fondanti, la storia, le azioni e i
principali benefici dell’UE per i cittadini. |
Prendete nota, arriva la terza edizione dell'Evento Europeo
della Gioventù
A giugno 2018 si terrà a Strasburgo l'European Youth Event
2018. Il Parlamento Europeo offre ancora una volta
un'occasione unica per i giovani europei per fare sentire la
loro voce e far emergere le loro idee innovative per il
futuro dell'Europa. I partecipanti avranno la possibilità di
discutere con i decisori politici e personalità di rilievo
in ambito europeo. |
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Altro |
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Eventi ANG
Scopri quali sono gli appuntamenti ed eventi sul territorio
relativi ad Erasmus+ e alle attività dell’Agenzia.
22 luglio, Marefestival, Salina
6 Ottobre, Tf Talks, Palermo |
Rassegna Stampa ANG
Nella sezione rassegna stampa puoi visionare tutti gli
articoli relativi. |
Il blog di ANG su Huffington Post
Ti sei perso gli ultimi articoli dell’Agenzia? Consulta il
blog sull’Huffington Post, buona lettura! |
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Le principali notizie
della settimana
8 -
14 luglio: cosa ha visto Ossigeno questa settimana
Nuove iniziative ONU per
la protezione dei giornalisti e dell'agenzia FRA sui diritti
- Le minacce più gravi - I segnali positivi
Negli ultimi giorni Ossigeno per l’Informazione ha
partecipato a due importanti iniziative di livello
internazionale: a Ginevra a una consultazione per
implementare con modalità nuove, in ogni paese, il "Piano di
azione dell’ONU per la Sicurezza dei giornalisti e la lotta
all'impunità" (leggi);
a Roma, a un seminario per trovare, con l’impulso e le
risorse della FRA (Agenzia Europea per i Diritti
Fondamentali), il modo migliore di comunicare ad un pubblico
più ampio possibile la conoscenza dei diritti umani e le
modalità per esercitarli (leggi).
Queste iniziative incrociano l’esperienza storica e le più
recenti iniziative innovative dell'Osservatorio italiano:
dal concerto del 21 giugno 2017 dedicato alla libertà di
stampa, alle decine di incontri e corsi di formazione per
migliaia di studenti, giornalisti, detenuti sui temi della
legalità e sulla limitazione imposta in vari modi e a vario
titolo al diritto fondamentale di informare e di ricevere
informazioni.
È incoraggiante vedere che, finalmente, in questo campo, le
Nazioni Unite si stanno ponendo il problema di mobilitare in
modo corale e massiccio le loro forze, e che le agenzie
dell’Unione Europea cercheranno di operare in modo più
incisivo, coinvolgendo una cerchia di interlocutori più
ampia di quella rappresentata dagli esperti del settore.
Un'altra novità incoraggiante arriva da Vienna, dove l’OSCE,
dopo molti rinvii e oltre un anno di funzionamento a
scartamento ridotto, ha scelto il suo nuovo Rappresentante
per la libertà dei media, rimettendo così in piena attività
un ufficio che per quasi un decennio, durante il mandato di
Dunja Mijatovic, è stato un importante punto di riferimento
per le ONG di molti paesi impegnate a difendere la libertà
di informazione (leggi).
Abbiamo grande bisogno di istituzioni in grado di affrontare
con una visione nuova e con coraggio la progressiva
attenuazione dello spazio concesso alla liberà di stampa e
di espressione, per superare un trend negativo che ormai si
manifesta anche nei paesi occidentali di consolidata
democrazia, una tendenza che si esprime nel modo più grave e
drammatiche con le intimidazioni e le minacce rivolte a
giornalisti e blogger.
In Italia, dall’inizio del 2017 a oggi, Ossigeno ha già
segnalato oltre duecento episodi di questo genere. Sono
numerose le intimidazione riferite in dettaglio questa
settimana sul sito dell’Osservatorio. Ne ricordiamo alcune:
in Calabria, gli ultimi attacchi al giornalista Klaus Davi,
e il commento del Procuratore di Reggio Calabria, Federico
Cafiero De Raho, che ha affermato il dovere delle
istituzioni di proteggere chi, come lui, svolge inchieste
sulla 'ndrangheta; ancora in Calabria, le minacce al
giornalista Ilario Filippone, che risalgono al 2014 ma di
cui lo stesso è stato informato soltanto ora, attraverso il
contenuto dell’ordinanza di arresto che ha portato in
carcere decine di esponenti della criminalità organizzata
locale (leggi);
a Palermo, la lettera anonima inviata al cronista
di Repubblica Salvo Palazzolo per intimargli di mettere la
sordina alle notizie che pubblica su un processo per mafia
in corso di svolgimento, per il quale è stato
contestualmente minacciato il giudice che se ne occupa (leggi);
a Napoli, le assillanti e continue persecuzioni che il
giornalista Gennaro Del Giudice subisce da 4 mesi da uno
stalker e per le quali finora non ha avuto adeguata
protezione (leggi).
In ambito giudiziario ha fatto nascere serie perplessità la
sentenza della Corte di appello di Milano che ha condannato
per diffamazione due giornalisti umbri che hanno riferito in
un articolo le parole pronunciate da un candidato alle
elezioni durante un comizio (leggi).
Preoccupa anche la richiesta di 120mila euro di danni per
diffamazione presentata da un procuratore e da un suo
sostituto a carico di un due giornalisti e di una piccola
società editrice, per un articolo in cui si criticano le
loro scelte investigative (leggi).
Perplessità suscita anche il sequestro preventivo di un
video pubblicato online per documentare il maltrattamento
degli animali in un impianto di allevamento (leggi).
Per fortuna c’è da segnalare anche qualche novità positiva,
come l’annuncio del Prefetto di Napoli che ha reso noto di
aver identificato e denunciato gli autori delle minacce a
quattro giornalisti presi di mira per aver documentato le
vicenda di un istituto scolastico accusato di rilasciare
diplomi con troppa facilità (leggi).
Informazioni più dettagliate e complete su queste e altre
vicende si trovano sul sito di Ossigeno (leggi).
ASP-MF
Destina il 5 per mille a Ossigeno
Ogni giorno c'è chi
impedisce che tu sia informato correttamente.
Fermati non essere
indifferente, difendi un tuo diritto.
Codice fiscale 97682750589
OSSIGENO PER
L'INFORMAZIONE, Osservatorio sui cronisti
minacciati e le notizie oscurate in Italia, è
un’associazione ONLUS fondata nel 2007, dal 2014 è
consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e
dell’OSCE. Ha pubblicato i nomi di migliaia di giornalisti
italiani colpiti da intimidazioni. Si batte affinché ognuno
di loro abbia un’adeguata protezione; promuove il diritto
dei cittadini di essere informati; esplora il problema della
legalità nel campo dell’informazione giornalistica.
Ossigeno per
l’Informazione
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Oggetto Newsletter : Italia e migranti, Siria,
Brasile |
Newsletter n° 558 , 14 luglio 2017 |
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Mentre nuovi arrivi di migranti sono attesi sulle
coste italiane nelle prossime ore, anche Frontex -
l'agenzia europea per il controllo delle frontiere
esterne - ribadisce il no degli Stati membri Ue
all'apertura dei loro porti agli sbarchi: un nuovo
terreno di scontro aperto tra l'Italia e l'Unione.
Nella Siria sud-occidentale regge, nel frattempo, il
cessate il fuoco deciso al G20 di Amburgo e frutto
del primo incontro fra Vladimir Putin e Donald
Trump. L'intesa fra Russia e Usa, da Trump
lungamente invocata, potrebbe prefigurare
cambiamenti significativi nel Paese, attirando le
attenzioni di Iran e Turchia, gli altri due garanti
- insieme a Mosca - dei negoziati per la pace in
Siria ad Astana. Intanto, in Brasile, viene
condannato in primo grado l'ex presidente Lula: le
nubi della corruzione che s'addensano sul Paese si
diraderanno prima del voto previsto per l'anno
prossimo?
Per seguirci costantemente, visita il nostro
sito, dove troverai un ricco archivio di
articoli, Speciali, recensioni di novità librarie,
notizie in tempo reale dall'agenzia AGI.
Puoi seguirci anche su
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Siria: il punto dopo l'intesa Trump/Putin - Roberto
Aliboni
Nei primi dieci giorni di luglio tre sviluppi di rilievo
sono emersi nel Levante: il governo iracheno ha
dichiarato la vittoria sul sedicente Stato islamico, l'Isis,
a Mossul, che è stata riconquistata; la sessione del
negoziato di Astana fra Russia, Iran e Turchia, ...
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Migranti: salvataggi, dilemma italiano - Fabio Caffio
Dopo venticinque anni di tumultuosa attività di
controllo dell'immigrazione via mare, l'Italia appare
ancora incerta sulla svolta da dare alle operazioni di
salvataggio (Sar). Nel frattempo, ora che la politica ha
un quadro realistico della situazione, tutti i nodi sono
venuti al pettine, a partire da Mare Nostrum e Triton....
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Ue: gli euro-incompatibili aspiranti Varoufakis -
Riccardo Perissich
Sarà merito di Trump, di Brexit, di Draghi che ha
stabilizzato Brexit e posto le basi per una ripresa
della crescita, o dell'arresto della marea populista in
Olanda, Austria e Spagna: fatto sta che, dopo due anni
d'immobilismo pre-elettorale, l'Europa ricomincia a
muoversi. ...
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Brasile: incertezza sull'onda dello scandalo - Ilaria
Masiero
Qualche settimana fa, a seguito dell'ennesimo colpo di
scena nel maxi-scandalo politico che sta flagellando il
Brasile, il profilo Twitter della serie americana House
of Cards – pluripremiato thriller politico ambientato
nei corridoi della Casa Bianca – ha cinguettato in
portoghese: “È difficile stare al passo”. ...
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Spazio: primo satellite italiano anti-detriti - Alfredo
Roma
D-Sat, un satellite di progettazione e costruzione
italiana dotato di una tecnologia innovativa per la
riduzione dei detriti spaziali, è stato lanciato il 23
giugno dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota
(India). D-Sat è il primo satellite nella storia che
sarà rimosso in maniera diretta e controllata alla fine
della sua missione, ...
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Oggetto Newsletter : Balcani nell'Ue: Speciale Vertice di
Trieste |
Newsletter n° 557 , 12 luglio 2017 |
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Si apre oggi a Trieste, sotto presidenza italiana, la
quarta tappa del Processo di Berlino, l'annuale vertice
intergovernativo per l'integrazione europea dei Balcani
occidentali lanciato nel 2014 e che riunisce i sei Stati
membri dell'Ue maggiormente interessati alla regione
(Germania, Francia, Austria, Croazia, Slovenia e Italia)
e i sei Paesi che aspirano a divenire membri dell'Unione
(Montenegro, Serbia, Albania, Kosovo, Bosnia-Erzegovina
e Macedonia). Tanti i temi in agenda, approfonditi
nello Speciale che
AffarInternazionali dedica all'evento: integrazione
economica regionale, connettività e mobilità, stato di
diritto, lotta alla corruzione, crescita economica,
sicurezza e stabilità. In un clima turbolento, l'Ue
saprà raccogliere le sfide che provengono dai Balcani?
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sito, dove troverai un ricco archivio di
articoli, Speciali, recensioni di novità librarie,
notizie in tempo reale dall'agenzia AGI.
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Balcani nell'Ue: prospettive d'integrazione - Matteo Bonomi
L'Italia ospita a Trieste la conferenza intergovernativa sui
Balcani occidentali, tappa del quadriennale processo di
Berlino sull'integrazione europea della regione avviato nel
2014. Pochi giorni prima del summit, esperti e ...
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Balcani nell’Ue: tappa a Trieste - Andrea Carteny
L'estate 2017 porterà un nuovo passo nel processo di
integrazione europea: in Italia, a Trieste, il 12 luglio si
terrà il quarto incontro previsto dal processo di Berlino -
progetto quadriennale lanciato a Berlino nel 2014 - che
raccoglie a riunione i sei Paesi dei Balcani occidentali in
attesa di adesione europea ...
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Balcani e Ue uniti tra diversità e sostenibilità - Jens
Woelk
All'inizio del suo mandato, il Presidente della Commissione
europea, Jean Claude Juncker, ha messo in chiaro che per i
prossimi cinque anni non ci sarebbero stati nuovi
allargamenti dell'Unione europea, Ue. Di conseguenza,
nell'attuale ...
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Balcani: radiografia in partenza per Trieste - Eleonora Poli
Rivitalizzare un dibattito sull'allargamento europeo verso i
Balcani Occidentali tramite una serie di appuntamenti e un
Summit annuale. È questo l'obiettivo del processo di Berlino
che, lanciato dalla Germania nel 2014, vede ora coinvolti
sette Stati membri dell'Unione europea (Ue) - Germania...
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Balcani: democrazia e movimenti sociali - Luisa Chiodi,
Marzia Bona
Da quando il processo di Berlino è stato avviato nel 2014, i
Balcani sono tornati al centro delle cronache internazionali
in relazione al rischio sicurezza per via dei flussi
migratori sulla rotta balcanica, come terreno di confronto
fra la penetrazione politica russa e ...
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Balcani, tarlo per la sicurezza europea - Cristian Barbieri
Sarà Trieste, città da sempre ponte tra Europa occidentale e
centro orientale, a ospitare, il 12 luglio, non solo i
ministri degli esteri delle nazioni coinvolte nel processo
di Berlino (Italia, Austria, Francia, Germania, Gran
Bretagna e i sei Paesi dei Balcani Occidentali – i
cosiddetti– WB6- ...
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Oggetto Newsletter : Ue bilancio ed Estonia, Balcani a
Trieste, Turchia, Iraq |
Newsletter n° 556 , 11 luglio 2017 |
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Una mobilitazione senza precedenti nella recente storia
del Paese - conclusasi domenica dopo una marcia di 450
chilometri - ha mostrato il volto della Turchia che si
contrappone a Erdogan, mentre nelle stesse ore, in Iraq,
Mosul veniva liberata dall'assedio del sedicente Stato
islamico. L'Ue, che si interroga sull'impronta da dare
al prossimo bilancio, sposa intanto le priorità digitali
rilanciate dalla presidenza di turno estone. E nel
frattempo il Vecchio continente si dà appuntamento a
Trieste, domani, per l'annuale summit intergovernativo
con i sei Paesi dei Balcani occidentali, preceduto oggi
dal Forum della società civile. Quali prospettive di
integrazione Ue per la regione? AffarInternazionali
dedica al Vertice uno speciale
di approfondimento
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Ue:
quale futuro per il bilancio - Ferdinando Nelli Feroci
Con il quinto e ultimo documento della serie dei Reflection
Papers, pubblicato il 28 giugno, la Commissione ha
avviato una prima riflessione sul futuro del bilancio
dell'Unione. Come noto, l'attuale ciclo settennale di
programmazione di bilancio si concluderà nel 2020. ...
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Estonia: la tigre digitale alla guida dell'Ue - Gabriele
Rosana
'Qui da noi puoi fare tutto online, tranne sposarti,
divorziare e vendere casa'. Quella dell'Estonia, che dal 1°
luglio ha assunto la guida semestrale del Consiglio
dell'Unione europea (Ue), sarà una e-Presidency - assicurano
da Tallinn - che cavalcherà l'onda dell'innovazione
digitale,...
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Turchia: disobbedienza civile vs autoritarismo - Andrea
Carteny
In un momento in cui la Turchia sembra aver ritrovato la sua
affidabilità – mantenendo fede agli impegni di contenimento
del flusso di rifugiati dalla Siria – e dinamicità
internazionale – con il sostegno al Qatar all'interno della
crisi esplosa...
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Iraq: sconfitto l’Isis, i rischi restano - Stefano Cabras
Il 29 giugno le truppe lealiste e le forze speciali della
Golden Division hanno ripreso il controllo di ciò che resta
della moschea di al-Nouri, nella città vecchia di Mosul,
luogo carico di significati simbolici, dove esattamente tre
anni fa ...
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Balcani: radiografia in partenza per Trieste - Eleonora Poli
Rivitalizzare un dibattito sull'allargamento europeo verso i
Balcani Occidentali tramite una serie di appuntamenti e un
Summit annuale. È questo l'obiettivo del processo di Berlino
che, lanciato dalla Germania nel 2014, vede ora coinvolti
sette Stati membri dell'Unione europea ...
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Balcani: democrazia e movimenti sociali - Luisa Chiodi,
Marzia Bona
Da quando il processo di Berlino è stato avviato nel 2014, i
Balcani sono tornati al centro delle cronache internazionali
in relazione al rischio sicurezza per via dei flussi
migratori sulla rotta balcanica, come terreno di confronto
fra la penetrazione politica russa e ...
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Il Papa: "O l'Europa
diventa una comunità
federale o non
conterà più nulla"
-
Nell'intervista
a Eugenio
Scalfari
pubblicata oggi
su Repubblica Papa
Francesco, dopo
aver ammesso di
aver sollevato
più volte il
tema dell'unità
dell'Europa,
ricevendo
applausi ed
ovazioni,
conclude
amaramente: "Sì,
è così, ma
purtroppo
significa ben
poco. I Paesi si
muoveranno se si
renderanno conto
di questa
verità: o
l'Europa diventa
un comunità
federale o non
conterà più
nulla".
-
In questo
momento l'Unione
europea ed i
suoi principali
Stati sono gli
unici a non
avere una
visione distorta
sui cambiamenti
climatici, sul
protezionismo,
sulla
collaborazione
tra continenti,
sulla gestione
dei conflitti,
sul controllo
degli armamenti,
sul ruolo delle
organizzazioni
internazionali.
Non
basta però
affermare dei
valori, perché
di buone
intenzioni è
lastricata la
via per
l'inferno.
Occorre creare
in Europa
istituzioni
federali e
sovranazionali
per incarnare
quei valori
nella realtà e
farli valere
sulla scena del
mondo con quella
autorità che
solo una
"comunità
federale" può
avere. Tutto il
resto "significa
ben poco."
Nell'intervista a
Eugenio Scalfari
pubblicata oggi su Repubblica Papa
Francesco, dopo aver
ammesso di aver
sollevato più volte
il tema dell'unità
dell'Europa,
ricevendo applausi
ed ovazioni,
conclude amaramente:
"Sì, è così, ma
purtroppo significa
ben poco. I Paesi si
muoveranno se si
renderanno conto di
questa verità: o
l'Europa diventa un
comunità federale o
non conterà più
nulla".
I federalisti
europei vanno
predicando questa
amara verità dai
tempi del Manifesto
di Ventotene. Anche
gli Stati, dopo due
conflitti nati sul
suolo europeo e
divenuti ben presto
mondiali, si sono in
qualche modo resi
conto di dover
collaborare per
sopravvivere ed
hanno avviato quel
lento e tortuoso
processo di
integrazione che li
ha condotti a dar
vita alla Comunità e
poi all'Unione. Senza
mai affrontare però
la secca alternativa
posta dal Pontefice.
L'equilibrio
bipolare prima ed il
tentativo egemonico
americano poi hanno
permesso infatti per
decenni agli
orgogliosi Stati
nazionali di
rimandare lo
scioglimento di quel
nodo.
Il crescente
disordine mondiale,
reso oggi più
evidente dalle
scelte nazionaliste,
protezioniste ed
isolazioniste della
nuova
Amministrazione
americana, ha messo
brutalmente l'Europa
di fronte alle
proprie
responsabilità. Non
a caso l'ammonimento
del Papa arriva
assieme alle
preoccupazioni per
l'andamento del G20
riunito ad Amburgo:
"Temo che ci siano
alleanze assai
pericolose tra
potenze che hanno
una visione distorta
del mondo: America e
Russia, Cina e Corea
del Nord, Putin ed
Assad nella guerra
di Siria."
In questo
momento l'Unione
europea ed i suoi
principali Stati
sono gli unici a non
avere una visione
distorta sui
cambiamenti
climatici, sul
protezionismo, sulla
collaborazione tra
continenti, sulla
gestione dei
conflitti, sul
controllo degli
armamenti, sul ruolo
delle organizzazioni
internazionali. Non
basta però affermare
dei valori, perché
di buone intenzioni
è lastricata la via
per l'inferno.
Occorre creare in
Europa istituzioni
federali e
sovranazionali per
incarnare quei
valori nella realtà
e farli valere sulla
scena del mondo con
quella autorità che
solo una "comunità
federale" può avere.
Tutto il resto
"significa ben
poco."
Dopo il successo
della Marcia per
l'Europa, i
federalisti europei
continueranno ad
impegnarsi con tutte
le loro forze perché
le istituzioni
europee, gli Stati,
a cominciare da
quelli
dell'Eurozona, le
cittadine ed i
cittadini si
"muovano" per
evitare che l'Europa
non conti più nulla.
Verona, 9 luglio
2017
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di politiche
internazionali ed
europee per la gioventù |
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NOTIZIE
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COOPERAZIONE UE-CINA:
INIZIATIVA PRIORITARIA
PER RICERCA E
INNOVAZIONE
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L'Unione Europea e
la Cina hanno
rafforzato la
cooperazione
bilaterale con una
nuova iniziativa
prioritaria nel
campo della ricerca
e dell'innovazione.
L'iniziativa è...
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SECONDO STUDIO
SULL'IMPATTO ERASMUS
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Condotto da CHE
Consult e IFC su
iniziativa della
Commissione Europea,
lo studio prende in
esame le attitudini
riguardo la mobilità
internazionale.
Tutti coloro che
parteciperanno...
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SONDAGGIO DEL
PARTENARIATO UE-COE PER
LA GIOVENTÙ
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Il partenariato UE-CoE
ha lanciato un nuovo
sondaggio per la
mappatura dei percorsi
educativi e
professionali degli
animatori giovanili in
Europa. La... |
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SEGNALAZIONI
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EURYDICE
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Migliorare il
supporto alla
didattica
nell'istruzione
superiore...
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INTEGRAZIONE
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Nuovo strumento per
agevolare l'accesso
al lavoro dei
cittadini di paesi
terzi...
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GUIDA PER ONG
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Pubblicata da Youth
and Environment
Europe la
pubblicazione offre
...
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APPUNTAMENTI
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11.SETTEMBRE
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Scuola di
Imprenditorialità,
Atene, Il corso è
rivolto a giovani
interessati
nell'ampliare il
proprio orizzonte
imp...
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23.SETTEMBRE
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Settimana
Europea dello Sport
La Settimana Europea
dello Sport intende
promuovere lo sport
e l'attività...
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23.OTTOBRE
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Rifugiati:
dalle sfide alle
opportunitàAmman,
Giordania. La
conferenza intende
individuare i ...
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6.NOVEMBRE
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XII Tool
FairVarna,
Bulgaria La
dodicesima edizione
della fiera Tool
Fair Waves of
Innovation offrirà
un ....
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La nuova iniziatiiva
europea per il
volontariato e
l'accesso al mercato
del lavoro rivolta
ai giovani tra i 18
e i 30 anni...
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Le opportunità di
volontariato
previste dal
programma Erasmus+
dal 2018 solo nei
paesi extraUE...
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Un progetto che
aiuta i giovani che
desiderano svolgere
un'esperienza
lavorativa
all'estero e assiste
i datori di
lavoro...
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Eurodesk è la struttura
del programma comunitario Erasmus+ dedicata
all'informazione, alla
promozione e all'orientamento
sui programmi in favore dei
giovani promossi dall'Unione
europea e dal Consiglio
d'Europa.
Punto Nazionale di
Coordinamento in
Italia: http://www.eurodesk.it
email: informazioni@eurodesk.it
Telefono:
0706848179 |
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Oggetto Newsletter : G20, Qatar, terrorismo, Balcani
nell'Ue |
Newsletter n° 555 , 7 luglio 2017 |
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Inizia oggi ad Amburgo il G20, il Vertice che riunisce i
19 Paesi più industrializzati al mondo più l'Ue e che
offrirà la prima occasione d'incontro fra Donald Trump e
Vladimir Putin. Il Vertice eredita molti dei temi già in
agenda al G7 di Taormina, mentre le imprese italiane
ritrovano slancio verso l'estero, come testimonia il
rapporto finale del Global Outlook dello IAI presentato
ieri a Roma. Su questioni come lotta al cambiamento
climatico e immigrazione, però, non dovrebbero esserci
risultati concreti, complici i tanti crinali su cui si
fanno e disfano le alleanze tra i Grandi. Una
dichiarazione di intenti comune è attesa sulla lotta al
terrorismo: ma com'è cambiata la minaccia
fondamentalista negli ultimi anni? E se l'Ue si prepara
nel frattempo al meeting con i Paesi dei Balcani
occidentali, mercoledì a Trieste, la tensione nel Golfo
Persico fra Arabia Saudita e Qatar evoca la situazione
nel Vecchio continente alla vigilia dello scoppio della
Prima Guerra Mondiale. La crisi rischia di sfuggire di
mano?
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sito, dove troverai un ricco archivio di
articoli, Speciali, recensioni di novità librarie,
notizie in tempo reale dall'agenzia AGI.
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G20, istruzioni per l’uso - Isabella Ciotti, Giampiero
Gramaglia
Il Vertice del G20 ad Amburgo, il 7 e 8 luglio, sotto
presidenza di turno tedesca, si colloca politicamente, e non
solo temporalmente, nella scia del Vertice del G7 a Taormina
il 26 e 27 maggio, sotto presidenza di turno italiana. Al G7
i leader...
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Economia: l'Italia arranca, le sue imprese no - Simone
Romano
Le stime emesse dalle maggiori organizzazioni internazionali
sono concordi e parlano chiaro: per la prima volta dopo la
crisi scoppiata nel 2008, l'economia globale sembra essere
in buona salute e il periodo positivo pare destinato a
protrarsi almeno ...
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Terrorismo: chi sono i nuovi nemici - Stefano Silvestri
Gli attentati terroristici che stanno colpendo l'Europa
fanno tanta più paura perché sembrano, e in qualche misura
sono, del tutto insensati. La storia moderna dell'Europa,
dal XIX secolo ad oggi, è scandita da numerosissimi
attentati terroristici....
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Qatar: storie di ultimatum e principi ereditari - Francesco
Bascone
L'ultimatum lanciato una decina di giorni fa dall'Arabia
Saudita e dai suoi alleati contro il Qatar, e scaduto il 5
luglio, evoca - per quanto diversi siano i contesti - quello
con cui poco più di un secolo fa Vienna ...
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Balcani, tarlo per la sicurezza europea - Cristian Barbieri
Sarà Trieste, città da sempre ponte tra Europa occidentale e
centro orientale, a ospitare, il 12 luglio, non solo i
ministri degli esteri delle nazioni coinvolte nel processo
di Berlino (Italia, Austria, Francia, Germania, Gran
Bretagna e i sei Paesi dei Balcani Occidentali – i
cosiddetti– WB6-...
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Le principali notizie della
settimana
29 giugno-7 luglio: cosa ha
visto Ossigeno questa settimana
Perquisiti giornalisti e
redazioni per scoprire fonti di
notizie su indagini - Pagherà
27mila euro di spese
l’imprenditore che voleva 27
milioni di danni
Le perquisizioni giudiziarie di
questa settimana sono la prova
del nove di uno dei tanti
paradossi italiani in materia di
libertà di informazione: i
giornalisti che pubblicano
notizie di interesse pubblico su
casi di corruzione vengono
sottoposti spesso a
perquisizione invasive e al
sequestro di telefoni, computer
ed altri strumenti di lavoro,
mentre di solito si evita di
riservare questo trattamento ai
funzionari pubblici che possono
essere sospettati di avere
violato il segreto di indagine a
cui sono tenuti, né gli accusati
di corruzione.
In Germania, per evitare questi
abusi, ha ricordato Ossigeno, il
Bundestag ha cambiato il codice
penale. In Italia invece il
Parlamento lascia correre, non
riesce a fermare le querele
temerarie né a introdurre un
reato di tortura corrispondente
ai protocolli internazionali.
L'abuso delle perquisizioni
questa settimana ha investito la
redazione del Fatto
Quotidiano, uno dei
quotidiani più letti, il suo
redattore Marco Lillo, i suoi
familiari e perfino un art
director della testata (leggi).
Fatti come questo hanno
l'effetto di squalificare il
lavoro dei cronisti, minacciarne
l'indipendenza e danneggiare la
libertà di informazione e il
diritto dei cittadini di essere
informati (leggi).
Ad Ossigeno preme ricordarlo,
come hanno fatto anche altri
(Ordine dei Giornalisti,
Federazione Nazionale della
Stampa, esponenti del Movimento
5 Stelle). Sono fatti come
questo che alla fine arrivano a
produrre il quadro desolante
degli attacchi agli operatori
dell'informazione in Italia:
finora nel 2017 ne è stato
minacciato, in media, uno al
giorno (leggi).
Ossigeno ha osservato con
preoccupazione anche per la
perquisizione (il 30 giugno)
alla redazione di Iacchite' e
all'abitazione del suo
direttore, Gabriele Carchidi, un
giornalista che da anni denuncia
episodi di corruzione e
malaffari e nel corso
dell'ultimo anno ha riportato
quattro condanne a pene
detentive per diffamazione e
rischia finire in carcere. La
casa e la redazione di questo
giornalista ora sono state
perquisite nell'ambito di una
indagine per detenzione e
spaccio di marijuana e hashish.
La perquisizione, a quanto si
apprende, non ha fatto scoprire
stupefacenti ma ha consentito di
sequestrare dei computer che per
un giornalista sono degli
strumenti di lavoro e il loro
sequestro mette a rischio la
segretezza delle sue fonti e il
suo diritto alla riservatezza in
pericolo (leggi).
Fra gli altri casi di
intimidazione raccontati
dall'Osservatorio questa
settimana, segnaliamo: gli
insulti subiti dal giornalista
del Fatto
Quotidiano Ferruccio Sansa
a Genova dai membri di un
comitato elettorale (leggi);
le minacce ricevute dalla
redazione di Zoom24 a
Vibo Valentia, nella cui sede
tre donne si sono introdotte ed
hanno intimato di cancellare un
articolo della giornalista
Gabriella Passariello (leggi);
l''avvertimento'
minaccioso indirizzato a Silvia
Fabbi e Fabio Paparella a
Ladispoli (Roma) (leggi).
Da segnalare anche due notizie
positive: la giornalista
Annalisa Chirico non dovrà
risarcire il magistrato Henry
John Woodcock, che le
chiedeva 260mila euro di danni;
verranno invece risarciti
Fabrizio Gatti e l'Espresso:
riceveranno 27mila euro da un
imprenditore che li aveva
querelati - chiedendo loro 27
milioni di euro - e che è sotto
processo per aver sequestrato,
per qualche ora, il giornalista
(leggi).
Fra le iniziative cui
l'Osservatorio ha partecipato,
c'è la conferenza del 29 giugno
a Ginevra di UNESCO e OHCHR
(Organizzazione dell'ONU per i
Diritti Umani), in cui sono
state prodotte 78
raccomandazioni per implementare
la sicurezza e la tutela
dei giornalisti in Europa (leggi).
ASP-MF
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Ogni giorno c'è chi impedisce
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difendi un tuo diritto.
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OSSIGENO PER L'INFORMAZIONE,
Osservatorio sui cronisti
minacciati e le notizie oscurate
in Italia, è un’associazione
ONLUS fondata nel 2007, dal
2014 è consulente della
Commissione Parlamentare
Antimafia e dell’OSCE. Ha
pubblicato i nomi di migliaia di
giornalisti italiani colpiti da
intimidazioni. Si batte affinché
ognuno di loro abbia un’adeguata
protezione; promuove il
diritto dei cittadini di essere
informati; esplora il problema
della legalità nel campo
dell’informazione
giornalistica.
Ossigeno per l’Informazione
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La
madre della giornalista uccisa insieme al suo
operatore Miran Hrovatin in Somalia in 20 marzo
1994 presenta il suo libro "Esecuzione
con depistaggi di Stato".
Domani giovedì 6 luglio 2017 alle 17.30 la sala
“Walter Tobagi” della Fnsi, in
corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma (secondo
piano), ospiterà la presentazione del libro di Luciana
Alpi“Esecuzione con depistaggi
di Stato” (Kaos Edizioni). L'evento è
promosso da Articolo 21, Fnsi e Usigrai.
Sarà importante la partecipazione di tanti
soprattutto alla luce della notizia di ieri
della richiesta della Procura di Roma di
archiviazione dell’inchiesta sull’uccisione di
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e dalla recente
sentenza emessa dal tribunale di Perugia che ha
scagionato l’unico imputato e ha di fatto
confermato l’impressionante serie di depistaggi
e bugie che hanno caratterizzato questa vicenda.
All’incontro saranno presenti, insieme con Luciana
Alpi, la mamma di Ilaria Alpi, il
segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele
Lorusso e Giuseppe Giulietti;
il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di
Trapani; la presidente e la portavoce
di Articolo21, Barbara Scaramucci ed Elisa
Maricola; il deputato Walter
Verini; gli avvocati della famiglia
Alpi, Domenico eGiovanni
D’Amati; i giornalisti Rai Chiara
Cazzaniga e Fabrizio Feo,
che dialogheranno con la signora Alpi
approfondendo i temi del libro.
Ilaria Alpi, giornalista del Tg3, fu assassinata
il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, insieme con il
cineoperatore Miran Hrovatin,
mentre indagava su un possibile traffico di armi
e di rifiuti tossici. Da allora, nonostante
l’impegno e il coraggio dei familiari di Ilaria,
dei loro legali e dei cittadini e delle
associazioni che si sono schierati al loro
fianco, la verità sulla sorte dei due colleghi
non è ancora venuta alla luce. Tanto da portare
Luciana Alpi a parlare apertamente nel libro di
“depistaggi di Stato”.
TI
ASPETTIAMO DOMANI GIOVEDI 6 LUGLIO ORE 17.45 A
ROMA NELLA SEDE DELLA FNSI
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Oggetto Newsletter : Medio Oriente, Processo di
Berlino, Hong Kong, clima |
Newsletter n° 554 , 4 luglio 2017 |
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Ancora tensioni nel Golfo Persico: scadrà domani,
dopo il prolungamento di 48 ore deciso ieri,
l'ultimatum intimato al Qatar per attuare le 13
richieste avanzate dalla coalizione capeggiata
dall'Arabia Saudita, fra cui la chiusura del canale
televisivo Al Jazira. L'intesa saudita-israeliana è
la chiave di lettura dei nuovi equilibri della
regione? Mentre a Hong Kong si celebrano i 20 anni
dal ritorno a Pechino della sovranità dell’ex
colonia britannica, l’Italia si prepara a ospitare a
Trieste, tra una settimana, il quarto vertice del
Processo di Berlino, il piano per l'integrazione
europea dei Balcani. E da Roma arriva anche una
risposta indiretta sull’ambiente a Donald Trump: il
Senato non è affatto morto e, anzi, unisce la sua
voce alla lotta al cambiamento climatico.
Alla vigilia del G20, lo IAI dedica, giovedì 6
luglio, la presentazione del rapporto finale della
XX edizione del Global Outlook al tema " Governance
per la crescita: sfide eurepee e transatlantiche"
Per seguirci costantemente, visita il nostro
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Medio Oriente: due agende, un nuovo ordine
In anni recenti numerosi studiosi si sono concentrati
sulla tesi della fine dell'ordine “Sykes-Picot”,
alludendo all’accordo segreto siglato tra il diplomatico
britannico Mark Sykes e il suo omologo francese François
Georges-Picot nel 1916....
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Balcani nell’Ue: tappa a Trieste
L’estate 2017 porterà un nuovo passo nel processo di
integrazione europea: in Italia, a Trieste, il 12 luglio
si terrà il quarto incontro previsto dal processo di
Berlino - progetto quadriennale lanciato a Berlino nel
2014 - che raccoglie a riunione i sei Paesi dei Balcani
occidentali in attesa di adesione europea
(Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo,
Macedonia, Albania)...
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Clima: dal Senato la risposta italiana a Trump
Gli accordi sul clima di Parigi, senza obblighi, né
sanzioni, da un lato hanno fatto gioire prematuramente
gli ambientalisti di tutto il mondo e, dall’altro, dando
l’idea di un risultato ormai “acquisito”, hanno fatto
addormentare totalmente l’opinione pubblica
sull’argomento, al punto che non se ne parlava più come
se il problema non fosse più esistito....
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Hong Kong: vent'anni infelici sotto Pechino
Un compleanno non troppo felice per gli abitanti di Hong
Kong, quello celebrato il 1° luglio scorso, a vent’anni
dal ritorno dell’ex colonia britannica alla Cina
continentale. In una città divisa tra sostenitori
dell’indipendenza e della democrazia - che ancora
rimpiangono le manifestazioni di piazza della
rivoluzione degli ombrelli del 2014...
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Ue: resilienza nell’azione esterna
L’alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera e
di Sicurezza Federica Mogherini ha pubblicato, il 7
giugno, l’attesa ‘Joint Communication’ sulla resilienza.
La comunicazione, intitolata “Un approccio strategico
alla resilienza nell’azione esterna dell’Ue”, chiarisce
il concetto di resilienza che era stato introdotto nella
Strategia Globale dell’Unione europea (European Union
Global Strategy)...
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/// INFOS DE LA SEMAINE
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Retrouvez l'intervention de Pierre
Gattaz, président du MEDEF, sur la
nécessité d'investir en Afrique,
dans ce débat portant sur les
partenariats public-privé.
Cliquez-ici pour voir la vidéo
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