L'AGE
ricorda De Gasperi nel 56. anniversario della morte
Roma, 18 agosto 2010 - Ricorre domani il cinquantaseiesimo
anniversario della morte di Alcide Gasperi, uno dei maggiori fautori
della nascita dell’attuale Unione Europea. L'AGE, Associazione dei
Giornalisti Europei, lo ricorda con una nota del suo presidente
Nuccio Fava:
“Alcide De Gasperi resta riferimento unico e straordinario nella
storia italiana e l’Age, l’Associazione dei Giornalisti Europei,
desidera ricordarlo nell’anniversario della morte non soltanto ai
suoi soci. De Gasperi ha incarnato il politico interamente dedicato
al bene comune, alle prese con i drammatici problemi della
ricostruzione e, contemporaneamente, alla preparazione del grande
disegno dell’Europa unita. Uomo di profonda interiorità visse con
coerenza ogni fase della sua esperienza di statista. Incrollabile
sempre nella sua doppia fedeltà – allo stato e alla chiesa – senza
confusioni e clericalismi ma con piena laicità e assunzione di
responsabilità personale.
La sua formidabile opera fu frutto di coerenza e unitarietà di
azione, senza rotture tra la vita di statista e quella privata,
nella dimensione pubblica e in quella familiare, ciascuna sempre al
proprio posto e con lo stesso rigore morale. Tutta la vita dello
statista trentino – dalla partecipazione al governo locale fino alla
guida dell’Italia, dal carcere fascista alla fondazione della Dc,
dal superamento degli storici steccati alla permanete ricerca di
alleanze democratiche per la governabilità del paese (in presenza
delle tentazioni rivoluzionarie dei comunisti e delle non sopite
nostalgie dei fascisti) – fa di Alcide De Gasperi il testimone di
eccellenza per l’impegno politico non solo dei cattolici, in una
fase così travagliata e difficile della nostra repubblica. Nessuno,
tuttavia, può però osare di evocarlo strumentalmente. Siamo tutti
gnomi al confronto di un gigante come De Gasperi. Vale però non
rinunziare a ricordarlo, a fare memoria del suo magistero, a
sforzarsi con caparbietà e impegno di seguirne le orme profonde, per
tentare di proseguire la sua straordinaria lezione civile e morale”. |